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Cronaca martedì 30 aprile 2013 ore 12:35

Piaggio: nuovo presidio, la linea dura della Fiom

I lavoratori chiedono l'apertura di un tavolo di trattativa per ridiscutere orario, salario e sicurezza



PONTEDERA — “Dopo 15 anni di trattative unilaterali e imposizioni da parte dall’azienda adesso i lavoratori chiedono di poter decidere ritmi di lavoro, salari e sicurezza”. Queste le rivendicazioni dei lavoratori Fiom della Piaggio che nella mattina del 30 aprile, il giorno prima della festa dei lavoratori, hanno organizzato un presidio di fronte alla portineria merci e hanno bloccato l’ingresso dei tir diretti al deposito. Dopo questa nuova serie di scioperi, lo scontro tra Fiom e proprietà diventa sempre più duro.

Dopo le rivendicazioni di febbraio per il contratto integrativo e dopo le manifestazioni per il riconoscimento del premio di produzione, ora la lotta si sposta su orario, salari e diritti. La Fiom lo aveva promesso che sarebbe stata una primavera calda e lo sta diventando veramente con queste ultime rivendicazioni che lasciano poco spazio alle singole questioni. Questa è la risposta che una delle segreterie dei sindacati dei metalmeccanici più forti d’Italia sta dando al presidente Colaninno, che non più tardi di due settimane fa, durante l’assemblea dei soci del gruppo, ha parlato di ripensare l’intero ciclo produttivo dello stabilimento pontederese che dà lavoro a circa 3700 persone. Questo, dicono dalla Fiom, è uno dei tanti passaggi della contestazione. Fino a che la Piaggio non tornerà ad un tavolo di trattativa serio, le tute blu della Cgil promettono proteste e manifestazioni.

Uno sciopero a sorpresa al quale, dalle 10,30 di questa mattina, hanno preso parte circa 200 operai della fabbrica di Pontedera, ma alla fine della giornata, secondo il sindacato saranno molti di più ad astenersi dal lavoro sulle 6 linee produttive che rappresentano la maggioranza degli operai. Con scorte di panini e bevande varie, tenendosi compagnia con musiche popolari, i lavoratori delle tre turnazioni giornaliere si daranno il cambio di fronte al deposito per mantenere il presidio fino alle 15. La fila dei tir fermi in coda in attesa di scaricare le merci era già consistente alle 11.

Non un unico sciopero, quindi, ma più scioperi continuati per rivendicare un giusto salario e trovare accordi sindacali più equi in una battaglia che la Fiom sta sostenendo da sola, dalla quale le altre sigle sindacali dei metalmeccanici Fim e Uilm hanno preso le distanze circa un mese fa accettando il mancato pagamento di una parte del premio di produzione.

“Vogliamo – dicono le Rsu – che i lavoratori siano coinvolti nelle decisioni aziendali. Questo non è uno sciopero di protesta, ma la rivendicazione di una condizione di lavoro più equa”. In realtà i lavoratori chiedono anche di essere a conoscenza delle decisioni che stabiliranno il futuro della Piaggio a Pontedera.

Anna Dainelli
© Riproduzione riservata


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