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Attualità martedì 13 gennaio 2015 ore 10:30

Alberi della memoria abbattuti per un parcheggio

Fotoservizio di Marcella Bitozzi

Giù a Usigliano una filata di olmi. Una donna se ne accorge e ferma le ruspe: ma ne salva solo uno. Ogni pianta era dedicata ai caduti delle guerre



CASCIANA TERME LARI — Il fatto risale ai primi giorni di novembre.

Lo riportiamo solo ora perché solo ora B.B., che abita a Usigliano, ci ha rilasciato alcune dichiarazioni.

B.B., cresciuta fin da piccola in una famiglia di militari, risiede nella frazione del territorio comunale di Casciana Terme Lari, da quando si è sposata, una trentina d’anni di anni fa. E ora, esattamente il 3 novembre, con un atto di istinto, ha salvato almeno in parte la memoria di un paese.

“Quella mattina – racconta la donna – mi sono recata alla Chiesetta di San Rocco per cambiare i fiori. La chiesetta di San Rocco è in via Teresa Mattei ed è dedicata ai caduti delle due guerre. In via Teresa Mattei c’era una filata di olmi ognuno dei quali ricordava un soldato caduto al fronte. Gli olmi erano in perfetta salute, nonostante in Toscana si registri una malattia di queste piante. Quando sono giunta sul posto, ho visto che le ruspe stavano lavorando e che quasi tutti gli olmi erano stati abbattuti per far posto alla costruzione di un parcheggio per auto”.

Un solo olmo, quello attiguo alla chiesetta, era ancora al suo posto.

“L’ho guardato, bellissimo e imponente, dai suoi rami filtravano i raggi del sole, sembrava che abbracciasse la chiesetta e mi chiedesse aiuto per essere risparmiato – riprende la donna –. Mi è venuto il nodo alla gola e non ho resistito. Mi sono messa davanti al tronco e ho gridato con quanta voce avevo: no, questo no. Ho chiamato i vigili, ho chiamato i miei paesani, ho chiamato il parroco Don Paschal, tutti hanno fatto cerchio intorno a me. Ho chiamato poi l’Ufficio Tecnico del Comune chiedendo di trovare un’altra soluzione e lasciare vivere almeno l’ultimo di quegli alberi. Sono stata ascoltata. I lavori, dopo una breve pausa, sono ripresi e tutto è stato risolto. L’albero non sarà mai più abbattuto e uno specchio a parabola risolverà il problema legato alla viabilità, in quel punto preciso”.

“Perché se distruggiamo la nostra memoria distruggiamo noi stessi”, conclude B.B.

La piccola grande storia ha varcato i confini del paese e alla donna sono giunte tante congratulazioni, anche da parte del Wwf.

C’è da chiedersi dove sia stato l’errore. Certamente un parcheggio auto a Usigliano è necessario e la gente lo sta aspettando da anni. È solo una mancanza di dialogo tra istituzioni e cittadini? Forse sì, e questa storia ce lo insegna.

Nei piccoli paesi come i nostri, dove ogni singolo cittadino conosce e vive ogni centimetro quadrato del suo territorio, il dialogo non può mancare, perché il più piccolo dei cambiamenti può stravolgere l’intera realtà.

Marcella Bitozzi


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