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Cultura martedì 11 ottobre 2016 ore 15:30

Dieci anni fa moriva Danièle Huillet

Danièle Huillet e Jean Marie Straub

Ha formato insieme a Straub una coppia di registi avanguardisti. Hanno girato diversi film a Buti e sul Monte Serra. Il ricordo di Paolo Bernardini



BUTI — Jean-Marie Straub e Danièle Huillet sono una coppia di cineasti. I due hanno realizzato una trentina di film tra il 1963 e il 2009. Nel 2006 Straub e Huillet sono stati omaggiati di un Leone Speciale per l'innovazione del linguaggio cinematografico alla Mostra del cinema di Venezia.

Cineasti pienamente moderni, hanno contribuito allo sviluppo di un nuovo cinema. Straub e Huillet hanno trascorso lunghi periodi a Buti, girando diversi film nel paesino ai piedi del Serra e anche sul monte stesso. Molti i legami stretti durante i loro periodi in Toscana. Uno di questi, molto saldo, è stato con Paolo Bernardini, uno dei fondatori, nel 1980 del Cineclub Agorà nonché direttore artistico del Teatro di Buti.

Bernardini, rovistando nei cassetti della memoria, ha deciso di scrivere un ricordo di Danièle Huillet, a dieci anni dalla scomparsa, avvenuta il 9 ottobre 2006.

"In questi giorni stavo mettendo apposto i libri quando mi trovo davanti Ouvriers, Paysans / Operai, Contadini e Straub-Huillet Film. 

Mi sono messo a sedere e ho iniziato a sfogliare le pagine di questi libretti. Ad un certo punto a pagina 221 di uno dei due libri ho trovato una lettera firmata Daniéle Huillet, inviata ad un amico (Andi Engel) che l'aiutò ad acquistare il film Troppo presto/Troppo tardi. Mentre leggevo mi è venuto in mente la morte di Daniéle e allora ho cercato la data, 9 ottobre del 2006. Ho pensato... A 10 anni dalla morte di Daniéle...nessuno ha deciso di commemorarla?

Avevo conosciuto gli Straub nel 1979... O meglio li avevo già conosciuti, l'anno prima. Stavano girando a Buti il film Dalla nube alla resistenza ma li conobbi meglio quando una sera di settembre a Pisa proiettavano i loro film. Gli straubiani non avevano prenotato una camera quindi vennero a dormire a casa mia. In quel momento iniziò un rapporto diverso fra noi. Spesso durante le cene a casa mia cercavo di capire qualcosa delle loro vite. Non era facile! Una sera, per caso, nel'ottobre del 2002 durante la cena, Daniéle era particolarmente disponibile a raccontarci delle storie. 

Avrei potuto raccontare storie più dirette ma a me è piaciuta questa, piena di avventura: 
"Noi e Jean-Marie - cominciò Danièle Huillet - stavamo lavorando al nostro primo film di lungometraggio, Cronaca di Anna Magalena Bach (1967, ndr). Il film era già iniziato a Parigi però mancavano delle scene importanti e avevamo deciso di andare nella Repubblica Democratica Tedesca a girarle. Prendemmo in affitto due furgoni per i materiali e due macchine per trasportare gli attori. Dopo diverse ore arrivammo davanti alla Porta di Brandeburgo. Qui c'era la frontiera e dovemmo fermarci. I doganieri (Povos) chiesero i passaporti. Tutta andava bene, o meglio sembrava perché Straub non aveva il passaporto

Avevamo fatto 1100 chilometri e tutto adesso era bloccato. Questo signore non può passare disse il Povos. Voi invece si. 

Bravi, risposi subito all'ufficiale della Dogana, questa è una Troupe cinematografica. Questo signore è il regista. Come si fa a entrare lasciando fuori proprio lui? Noi dobbiamo passare tutti insieme! Jean Marie era arrabbiatissimo, girava coma una trottola. Io provavo a convincere l'ufficiale, ma la situazione di quel periodo era particolarmente difficile. Erano già passate un paio di ore, quando a un certo punto un responsabile della dogana chiamò Jean Marie. Gli disse che gli avrebbero dato una specie di Carta di Identità soltanto per il periodo di lavoro

Mentre stavamo aspettando questa carta, alcuni funzionari ci raccontarono che avevano avevano avuto una telefonata da Hanoi ma non sapevano chi fosse. Dopo un altro paio di ore arrivò una signora e consegnò a Jean Marie il pass per attraversare la frontiera: "E' arrivata una telefonata da Hanoi, da un signore che si chiama Ivens Joris, lo conoscete? E' che vi ha dato la possibilità di prendere il pass" detto questo la signora se ne andò...

A quel tempo era difficilissimo ottenere un pass senza documenti in Germania. 

La cosa interessante di questo racconto è che, ancora oggi in Germania, nessuno crede a questa storia, ma è vera!". 


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