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Attualità sabato 10 giugno 2017 ore 16:30

​Buti festeggia i suoi 150 anni

Il Comune ha festeggiato l'anniversario dall'indipendenza da Vicopisano. Molta gente alla cerimonia al teatro Di Bartolo



BUTI — Il 9 giugno 1867 il Comune di Buti ottenne ufficialmente l’indipendenza dal Comune di Vicopisano. L’amministrazione comunale ha celebrato l’anniversario dei 150 anni con un evento speciale al Teatro Francesco Di Bartolo. 

La serata è iniziata con la presentazione di un video sulla storia di Buti curato e narrato da Gabriele Parenti (Rai Toscana) in collaborazione con teatro vittoriae arricchito da testimonianze e interviste come quelle di Francesco Danielli, nipote di Iacopo, primo sindaco di Buti. Nel video si spiegano tutte le vicende che hanno portato alla separazione tra i due comuni, che di fatto è già esistita fino al 1796, quando il Granduca Leopoldo II di Toscana decretò la loro unione. Nel 1810, vista la vastità del territorio e le difficili vie di comunicazione tra i due centri, i possidenti butesi chiesero il distacco a Napoleone I con un documento pieno di enfasi e di orgoglio che rappresentava l’intera comunità. La richiesta fu “accolta” solo 57 anni più tardi, quando il ministro Rattazzi firmò il decreto dell’indipendenza il 2 Giugno 1867, ma entrato in vigore solo il 9 con la firma del re Vittorio Emanuele II, il quale sette giorni prima era impegnato nei festeggiamenti del matrimonio del figlio Amedeo.

Successivamente sono saliti sul palco due ragazzi diciottenni che hanno letto lo statuto comunale, enunciandone i principi fondamentali, i valori e gli indirizzi rivolti al progresso sociale e civile della comunità; la lettura affidata ai due ragazzi ha rappresentato un alto valore simbolico per le nuove generazioni che avranno l’onore e la responsabilità di guidare il paese nel futuro.

Se il futuro non esiste senza radici, ecco allora l’intervento proprio del sindaco di Vicopisano Juri Taglioli, che insieme al sindaco Alessio Lari hanno sottolineato (non senza alcune note di “colore” relative al travagliato distacco dei rispettivi comuni), l’importanza di fare squadra tra le due comunità.

Molto significative sono state la proiezione delle foto dei sindaci che si sono alternati dalla liberazione agli anni 70 e di quelli successivi che sono saliti sul palco con la fascia raccontando le loro esperienze a partire dalla fatica e dalla bellezza di lavorare per la propria comunità e per il proprio paese e con alcuni amarcord della propria esperienza amministrativa.

La serata è proseguita premiando le associazioni del territorio e soprattutto chi, attualmente, più di chiunque altro fa conoscere Buti in tutta Italia: Nello Landi, sommo poeta butese e maestro del maggio e dell’ottava rima. A conclusione della serata, dopo aver allietato il pubblico presente con una poesia, è stato insignito dell’Aquila D’Oro, riconoscimento che il Comune di Buti conferisce ai butesi che si distinguono in ogni ambito onorando la storia e la tradizione di Buti.


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