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Attualità domenica 28 gennaio 2018 ore 08:25

Fa un regalo e recupera un pezzo di storia

Foto di: Marcella Bitozzi

Ristruttura la "Croce di Vivaia" per esaudire un desiderio della moglie Manuela e la riporta alla luce con tutta la sua storia



CASCIANA TERME LARI — Sulla strada che da Casciana Terme porta a Casciana Alta, all’altezza della località Vivaia, ci si accorge che qualcosa è cambiato. 

Una luce intensa squarcia il buio della sera e inevitabilmente spinge ad alzare gli occhi. E' rinata la “Croce di Vivaia” che da anni non si faceva più notare perché nascosta dalle erbacce e dalle tenebre e che ora domina invece con tutta la sua imponenza la vallata.

Si vede da Casciana Terme, da Parlascio, da Rivalto, da Casciana Alta, da Collemontanino, da Terricciola e da tutto il circondario.

Sette metri di altezza, una luce intensa, ristrutturata e rimessa a nuovo a dovere, ma che come ogni cosa di valore, mantiene le sue origini e la sua struttura.

“E’ stato un regalo per mia moglie – ha detto Roberto Maggioli – l’attuale proprietario che è venuto ad abitare stabilmente con tutta la sua famiglia nella casa ristrutturata ai piedi della croce.

La moglie Manuela Lami, farmacista, è originaria di Casciana Terme e quando i due coniugi hanno deciso di tornare a stabilirsi da queste parti, aveva manifestato da subito questo desiderio.

La croce è stata riverniciata a dovere, è stato riportato alla luce il suo basamento in marmo, è stata dotata di illuminazione a led, ad opera dell’artigiano di Soianella Federico Viviani, ma nessun pezzo originale è stato sostituito. 

I lavori sono terminati proprio in questi giorni.

Vivaia era anticamente sede di una cappella dedicata a Santo Stefano distrutta dal terremoto del 1856. E’ presumibile che alcune pietre che si scorgono venire su dal terreno, siano appartenute proprio alla cappella di Santo Stefano.

La croce è stata eretta nel 1950, come è chiaramente scolpito nel suo basamento su iniziativa dell’Associazione Nazionale Lavoratori Italiani in ricordo dell’anno Santo e dei caduti in guerra militari e civili e per implorare da Dio la pace universale, ma erano tantissimi anni che era in prede al degrado e non era più raggiungibile.

Marcella Bitozzi
© Riproduzione riservata


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