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Attualità mercoledì 28 giugno 2017 ore 15:00

"Terme? Una proposta che mette a rischio i conti"

Luca Fracassi

Il consigliere comunale Fracassi: "Chi è l'imprenditore che prende una quota di minoranza in una società in perdita e con una governance già decisa?"



CASCIANA TERME LARI — Il consigliere comunale Luca Fracassi di Insieme è possibile ha spiegato che "nel corso del consiglio comunale in cui si approvava il bilancio consuntivo ci siamo opposti alla proposta del sindaco sull’ipotizzato nuovo assetto societario della società termale". 

"La proposta del sindaco - ha spiegato Fracassi - non condivisa con la commissione consiliare terme convocata solo una volta nel 2017, non con i cittadini e gli imprenditori dell’indotto, è presentata come unico argine alla decisione della regione di abbandonare le terme di Casciana al loro destino, avendo indetto la manifestazione di interesse che punta a privatizzare al buio il patrimonio, dopo che le terme di Casciana (come le altre partecipate toscane della Regione) sono state considerate non strategiche nel documento economico finanziario regionale del 2015".

"Disegnando futuribili scenari tutti da costruire, il sindaco propone lo scioglimento della Spa e il controllo del 100 per cento del Comune della società di gestione per poi successivamente cercare un socio di minoranza. Questa strada secondo noi è sbagliata e pericolosa per più di un motivo:

- sullo scioglimento della Spa è sbagliato perché assegnare ai soci la proprietà indivisa ingesserà ancora di più la situazione, perché adesso se c'è una società c'è un assemblea che vota, dopo ci saranno due proprietari che se non sono d'accordo arriveranno ad un contenzioso.

- Sull’ipotizzato nuovo assetto societario della società di gestione (Bagni srl), il sindaco propone il modello del partenariato pubblico privato istituzionale che prevede la gestione operativa in capo al socio privato e la funzione di controllo in capo al socio pubblico. Ieri sera abbiamo scoperto che l’idea del sindaco, tutta da costruire, è di mantenere le quote di maggioranza della società e anche la governance della stessa".

Fracassi ha poi posto un interrogativo: "Chi è quell’imprenditore che viene a prendere la quota di minoranza di una società in perdita? E oltretutto con una governance decisa dal Comune? Il rischio che il Comune di Casciana Terme rimanga con il 100 per cento di Bagni srl è molto alto e questo sarebbe dannoso per tutta la comunità, visto lo stato di crisi in cui versa l’azienda".

"Per invertire la tendenza - secondo Fracassi - si deve preparare il terreno ad una società che abbia una visione di ampio respiro anche in relazione ai competitors sempre più agguerriti, una flessibilità necessaria per un’azienda moderna, una capacità di investimento che superi il modello di governance macchinoso previsto dalla maggioranza pubblica che è obbligata a tutta una serie di passaggi politici ed istituzionali che la rendono poco reattiva alle esigenze del mercato".

La posizione di Insieme è possibile è chiara: "Noi sosteniamo che il “pubblico” debba mantenere il controllo: ma che vuol dire una cosa diversa rispetto a quello che sostiene il sindaco. Controllo pubblico sul patrimonio, controllo pubblico sulla società di gestione (tramite revisori e altri strumenti) e controllo pubblico della risorsa acqua è assolutamente prioritaria visto anche tutte le preoccupazioni che continua a darci".

"Ma la società di gestione secondo noi può e deve essere privatizzata: anzi auspichiamo che sia privatizzata fino al 90 per cento, come il comune di Casciana Terme ha deliberato nell’aprile del 2011, aprendosi al mercato e cercando qualcuno in grado di portare capitale fresco, un piano industriale solido, attrattività nei confronti del mercato, tutte qualità che il Comune non ha e che non fanno parte della sua mission. Questa secondo noi, senza demagogia è la scommessa per garantire davvero il mantenimento dei livelli occupazionali e il rilancio dell’azienda e dell’indotto che, altrimenti, con un occhio ai dati di bilancio, con la proposta del sindaco si avvia lentamente ma inesorabilmente verso il default".

In conclusione Insieme è possibile ha fatto anche un appunto sul bilancio: "Per quanto riguarda l’immobiliare Terme Spa la perdita è causata dalla svalutazione della partecipazione della controllata, Terme Spa sarà sempre in perdita se la partecipata perde e anche se perde meno, lentamente ma inesorabilmente si mette a rischio il patrimonio che ogni anno, più o meno, decresce. Riguardo la società di gestione il bilancio viene presentato come il migliore degli ultimi 6 anni. Se si guarda solo il dato secco sulla perdita è vero (-126.000), ma sappiamo che la situazione è comunque molto critica, per usare un eufemismo. Il dato migliore è dato da due fattori: un minimo di contrazione dei costi e un aumento dei ricavi nei settori riabilitazione e termale classico, mentre il settore benessere va comunque ancora male come detto in commissione. E’ chiaro che un fatturato di poco sopra i 4 milioni non è sufficiente a rientrare dei debiti a medio lungo termine né tanto meno di fare investimenti che sarebbero necessari, che ci portiamo ormai dietro come un fardello pesantissimo".


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