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Lavoro lunedì 10 ottobre 2016 ore 17:00

Ristori, le accuse di Fiom e Uilm

Pesanti parole verso Cisl e Usb: "L'accordo firmato è il massimo, scongiurati 61 licenziamenti. Gli altri sindacati non hanno fatto niente"



SANTA MARIA A MONTE — Fiom Cgil e Uilm Uil di Pisa, oltre alle Rsu delle officine Ristori sono intervenute per chiarire alcuni aspetti del recente accordo che ha scongiurato i 61 licenziamenti annunciati dalla proprietà per il 5 ottobre scorso.

"L'accordo sottoscritto - hanno detto congiuntamente Fiom e Uilm - non è assolutamente ciò che auspicavamo, ma è il massimo che potevamo realizzare in quella situazione. Va tenuto conto del fatto che quella con la Ristori non è e non sarà una normale trattativa sindacale tra le parti, ma su tutta la discussione pesa come un macigno la situazione finanziaria dell'azienda che si trova da circa un anno in regime di concordato in continuità".

Secondo gli esponenti dei due sindacati: "Non c'è stata nessuna benevolenza della proprietà, ma al contrario, se non fosse stato per il presidio 24 ore su 24 per due settimane e per lo sciopero e la manifestazione dello scorso 3 ottobre, 61 lavoratori della Ristori avrebbero già la lettera di licenziamento in tasca. Il resto sono solo chiacchere e fantasia".

Fiom e Uilm hanno poi criticato duramente l'operato delle altre sigle sindacali, iniziando da Fim Cisl: "Gli altri sindacati che in questi giorni si sono sciacquati la bocca con ricette e soluzioni miracolose, in realtà in tutti questi mesi non hanno fatto assolutamente niente per dare un'aiuto concreto. A cominciare dalla Fim Cisl che per bocca del suo segretario, giudica l'accordo una resa se non addirittura un danno, ma che, nonostante ore e ore di discussioni tra di noi, non si è mai reso disponibile a nessuna iniziativa unitaria, ne alla Ristori ne tantomeno in Piaggio". 

L'attacco con Cisl e il suo segretario è proseguito: "Invece di nascondersi dietro ad una telecamera, lo venga a dire in faccia ai lavoratori che la colpa è loro e di Fiom e Uilm e non della Ristori e della Piaggio. Del resto questo sindacato è lo stesso che anche di fronte all'attacco ai diritti del lavoro perpretato dal governo con il Jobs act, non ritenne necessario neppure partecipare allo sciopero generale del dicembre 2015, poi proclamato solo dalla Cgil e dalla Uil".

Fiom e Uilm non hanno lesinato critiche anche per Usb: "Un sindacato che dopo averci offeso e calunniato per mesi - hanno detto - che considera gli altri sindacati dei nemici dei lavoratori e dei complici delle aziende, ha avuto anche la pretesa di chiedere di fare un intervento nel corso della Manifestazione di Montecalvoli". 

"Noi crediamo - hanno concluso gli esponenti dei due sindacati - che la verità di come stanno le cose sia incontrovertibile e sotto gli occhi di tutti: in questa vicenda, a partire da due anni fa quando si scongiurarono 75 licenziamenti, Fiom e Uilm, pur tra mille difficoltà, sono state le uniche organizzazioni sindacali che, mettendoci la faccia, con iniziative di lotta, anche dure, decidendo sempre insieme ai lavoratori, hanno mantenuto aperto uno spiraglio e una speranza per i lavoratori della Ristori, così come per tutti gli altri dell'indotto Piaggio. La nostra battaglia è appena iniziata, ci attendono due mesi nei quali proveremo in tutti i modi che ci sono consentiti, a salvare il posto di lavoro e la dignità ai lavoratori della Ristori, confidando nel ruolo fattivo delle istituzioni e supportati dal sostegno di tanti lavoratori e cittadini comuni che ci sono stati vicini in tutti questi giorni difficili".


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