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Cronaca venerdì 06 giugno 2014 ore 17:31

Liceo Montale dopo le foto in costume vietati i cellulari, ma è solo l'inizio

I docenti valutano le sanzioni, gli alunni rischiano fino a 15 giorni in prima istanza. La preside Orsini non ha dubbi: "Bisogna intervenire"



PONTEDERA — “Il consiglio di classe prenderà sicuramente provvedimenti, deve prenderli, non ci sono dubbi, perché il comportamento degli gli alunni che si sono fatti fotografare in classe vestiti solo del costume da bagno è un fatto inammissibile tra le mura di una scuola. Nei primi giorni della prossima settimana il consiglio si riunirà per prendere provvedimenti”. La preside del liceo Eugenio Montale di Pontedera, Lucia Orsini non ha dubbi su come gestire la vicenda che sta incuriosendo tutta la città. La storia è semplice. Alcuni ragazzi di una quarta hanno deciso, per partecipare a un concorso bandito da Scuolazoo sui social network per commentare la fine dell'anno scolastico, di farsi una foto in classe vestiti solo del costume da spiaggia. Un modo originale per descrivere l'agognata fine della lezioni, ma anche eccessivo per il contesto in cui è stato immortalato lo scatto, ovvero la scuola. La foto però ha spopolato sul web, ricevendo poco più di 27mila likes. I ragazzi hanno anche vinto il concorso, ma la notorietà della foto ha attirato l'attenzione del corpo docente e della preside. “Ora bisognerà decidere che tipo di sanzione comminare a questi ragazzi, che per altro sono abitualmente ottimi alunni”. Una posizione difficile quella della preside Orsini, che tra le altre cose è sempre stata molto attenta al decoro dei propri alunni.

La vicenda ha fatto andare su tutte le furie anche i genitori che hanno chiesto spiegazioni dell'accaduto, prima ai propri figli e poi alla scuola, forse temendo per la divulgazione dell'immagine dei ragazzi e delle ragazze, alcuni dei quali minorenni tutti ritratti in classe seduti sulla cattedra con il costume da bagno. Anche per questo quindi la bravata non può passare inosservata agli occhi di chi deve vigilare sulla disciplina. “Se a decidere sarà il consiglio di classe come spero – ha spiegato la preside – la sanzione disciplinare che verrà stabilita sarà inferiore ai 15 giorni (e in tal caso i ragazzi potrebbero ritenersi fortunati ndr) altrimenti se i docenti rimanderanno la decisione al consiglio di istituto il provvedimento disciplinare sarà sicuramente maggiore delle due settimane come previsto dalla legge (i ragazzi potrebbero scontare la sanzione il prossimo anno).

Nel frattempo gli studenti che compaiono nella foto, che non sono tutti gli alunni della classe, propri giovedì sera si sono recati in presidenza per scusarsi. Un comportamento che è stato apprezzato dalla dirigente Orsini, anche se non gli risparmierà le sanzioni. “I docenti ignari del fatto che girasse sul web questo scatto – ha spiegato la preside – sono increduli, tanto è assurdo e fuori dalle regole della scuola quello che è accaduto”.

Intanto una prima decisione il consiglio di istituto, casualmente riunitosi proprio giovedì sera, l'ha presa, mettendo la bando i cellulari dalla scuola “Avevamo intenzione di farlo da tempo e ora questa decisione è stata presa – ha continuato la preside - dal momento che questi ragazzi arrivano a scuola e invece di concentrarsi sulla lezione utilizzano i cellulari per comunicare o navigare o fare foto. Quini questo è un primo giro di vite. Ora attenderemo le decisioni del consiglio di classe, che sicuramente arriveranno”.

La vicenda però ha dei risvolti pensati dal punto di vista sociologico secondo la preside Lucia Orsini: “Questi ragazzi non hanno la percezione di ciò che accade sul web e delle ripercussioni della loro azioni. Ma la prima cosa da fare è metterli in condizione di prendere coscienza. La loro ingenuità anche in quest'ultimo caso nell'essersi fatti fotografare in costume da bagno all'interno della classe, dimostra che spesso non percepiscono le conseguenze della loro azioni. Noi anche prendendo provvedimenti dobbiamo dimostrargli quali soni i limiti e le conseguenze del loro agire specie in un luogo dove bisogna avere rispetto della cultura e della conoscenza che vi si produce”. 


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