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Lavoro martedì 25 marzo 2014 ore 09:40

Una provincia di imprese innovative

Il Sant’Anna e gli altri poli d'eccellenza spingono le nuove aperture sul territorio



PROVINCIA DI PISA — Seconda provincia della Toscana e 15esima in Italia nella classifica degli avvii di nuove imprese innovative. Per agevolare la nascita e lo sviluppo di imprese a elevato potenziale di sviluppo (le cosiddette start up innovative) il decreto Crescita 2.0 ha attivato una serie di esenzioni ai fini della costituzione e iscrizione dell'azienda nel Registro delle Imprese, agevolazioni fiscali, nonché deroghe al diritto societario e una disciplina particolare nei rapporti di lavoro. Nonostante la crisi e grazie a queste opportunità e a quelle messe in campo dalla Camera in questi anni, l’innovazione e la voglia di fare impresa hanno mostrato la loro capacità di traino producendo l’avvio di nuove società.

Questo secondo l’analisi condotta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa sui dati InfoCamere relativi alla sezione speciale del Registro delle imprese dedicata alle start-up innovative che, a livello nazionale, conta 1.792 società a poco più di un anno dalla prima registrazione avvenuta a Milano la vigilia di Natale del 2012. Numeri non elevatissimi se rapportati agli oltre 6 milioni le imprese registrate nel nostro Paese, ma di assoluto rilievo se si pensa che si tratta di nuove imprese che fanno della tecnologia e dell’innovazione il loro tratto distintivo.
Le sue 128 imprese, fanno della Toscana la sesta regione d'Italia. Pisa, tra le diverse province, si trova nel gruppetto di testa occupando la quindicesima piazza su 99 a livello nazionale e la seconda in Toscana alle spalle di Firenze che dalla sua ha un numero di imprese due volte e mezzo più elevato. A Pisa, dopo la prima iscrizione risalente al 13 febbraio 2013, sono adesso 26 le società – costituite da non oltre 48 mesi – che hanno come oggetto sociale prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. La distribuzione per forma giuridica mostra come gli startupper pisani, non diversamente dai colleghi di altri territori, scelgano la forma della società a responsabilità a limitata (sono 25 Srl e 1 Srl con unico socio).

Le startup innovative pisane si occupano prevalentemente di servizi (20 imprese) con le attività legate alla produzione di software e consulenza informatica (8 aziende) e Ricerca scientifica e sviluppo (6 imprese) che la fanno da padrone. E non poteva essere altrimenti considerando che in provincia ci sono molti centri di eccellenza del sapere come l’università, la Scuola Sant’Anna, il Cnr, importanti centri di incubazione come Pontech o il Polo di Navacchio.

“La crescita delle start up innovative della nostra provincia non ci sorprende – afferma Pierfrancesco Pacini, presidente della Camera di Commercio di Pisa – perché frutto di un lavoro che viene da lontano. Da 10 anni, infatti, la Camera sostiene l’innovazione non solo attribuendo annualmente un premio per chi innova anche nei settori più tradizionali - più recentemente divenuto Ecoinnovazione - ma, prima in Italia, investendo 2,7 milioni di euro in un apposito Fondo Rotativo. Uno strumento che ha finora supportato 18 neo imprese ad alto potenziale di crescita nella difficile fase di start up, finora senza insuccessi. Numeri piccoli, ma molto significativi come si evince dal confronto nazionale. Un successo di cui andiamo particolarmente orgogliosi se pensiamo al periodo storico che stiamo attraversando”.


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