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Cronaca giovedì 23 gennaio 2014 ore 17:00

Mandavano la droga in tutto il nord Italia

La Guardia di Finanza ha smantellato un'organizzazione criminale che operava su tutta la Provincia di Pisa. 35 in manette



PROVINCIA DI PISA — Quando gli uomini della guardia di finanza li hanno scoperti, la base operativa del sodalizio criminale era a Fauglia, ma fino a poche settimane prima avevano operato anche in Valdera, con una serie di sotto sezioni per lo smistamento della droga dislocate su tutta la Provincia di Pisa. Il sodalizio criminale sgominato dalla guardia di finanza nell'ambito di un'operazione che ha portato a 35 arresti e al sequestro di beni per 2 milioni di euro faceva entrare in Toscana ingenti quantitativi di droga dalla Germania e dall'Olanda. Lo stupefacente passava da Empoli e poi finiva sulla varie basi pisane dove venivano organizzate le spedizioni per Lombardia, Emilia, Romagna, Veneto, Marche, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.Un'altra delle basi dell'organizzazione criminale è stata individuata a Migliarino. Per identificare il destinatario finale, sui panetti in partenza dal Nord Europa venivano incollate carte da gioco, ognuna delle quali corrispondente a un acquirente finale. Nel corso delle indagini sono state arrestate in flagranza 14 persone, tra corrieri e magazzinieri dell'organizzazione, e sequestrati 30 chilogrammi di cocaina ed eroina, che una volta divisi in dosi e rivenduti al dettaglio avrebbero potuto fruttare circa 15 milioni di euro.

Tra i beni sottoposti a sequestro preventivo ieri nel corso dell'operazione, c'è un'attività commerciale di Trento, un immobile sempre in provincia di Trento e uno in provincia di Modena. Le Fiamme Gialle hanno anche eseguito sequestri per equivalente di beni mobili e immobili e di denaro depositato sui conti correnti degli indagati, per un valore di circa 1,7 milioni di euro. Durante le indagini i finanzieri del nucleo di polizia tributaria del comando provinciale di Firenze si sono avvalsi anche di intercettazioni telefoniche e ambientali, effettuate anche all'estero, analisi della documentazione bancaria e accertamenti patrimoniali sugli indagati, molti dei quali avevano un tenore di vita sproporzionato rispetto al reddito dichiarato.


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