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Sport giovedì 14 settembre 2023 ore 08:00

Di nuovo in sella, è l'ora della Coppa Sabatini

L'arrivo al traguardo di Martinez nell'edizione 2022

Seconda e ultima giornata di ciclismo internazionale in Valdera: stavolta i corridori si contendono la Coppa Sabatini, in memoria di Libertario



PECCIOLI — I genitori l’avevano battezzato con il nome di Giuseppe, ma a lui piaceva farsi chiamare Libertario e andare in bicicletta. Di cognome faceva Sabatini e Giuseppe "Libertario" in bici ci sapeva fare tanto che fra il 1933 ed il 1935 ottenne diverse vittorie tra i dilettanti e nel 1936 diventò professionista con la compagine di Luigi Ganna, che lo volle in squadra anche dopo una pausa forzata dovuta al servizio militare.

I pecciolesi amavano il loro campione e per mantenerlo in forze organizzavano delle collette andando un giro tra bar e luoghi di lavoro per raccogliere soldi per comprare bistecche alte due dita per mantenerlo in forze. "Un centesimo per il Sabatini! Date un centesimo per il Sabatini!" esclamavano i questuanti prima di portare i soldi raccolti dal macellaio del paese.

Da lì a poco, però, la Seconda guerra mondiale si mise di mezzo e anche Sabatini dovette smettere di pedalare. Rimontò in bicicletta nel 1947, a 32 anni, per partecipare alla Coppa Perozzi, che vinse nonostante una foratura che gli complicò alquanto la corsa e la giornata.

Purtroppo però da un punto di vista anagrafico era tardi per ricominciare: tra i dilettanti non si mangiava e tra i professionisti non lo vollero più. Nel 1951 Giuseppe "Libertario" Sabatini morì dopo una breve malattia, ma i pecciolesi non si dimenticarono di lui e già l’anno successivo organizzarono una corsa in sua memoria, che oggi torna a vivere sulle strade della Valdera, giunta alla 71esima edizione: la Coppa Sabatini.

Nel 2022 la corsa è stata vinta dal colombiano Daniel Martinez davanti al danese Odd Christian Eiking e al francese Guillome Martin. I tre saranno al via anche stamani, decisi a replicare la gara dello scorso anno ma anche a guardarsi le spalle dal campione sloveno Tadej Pogacar e da quelli della sua squadra, la UAE Emirates.

Il percorso di 198,950 chilometri è impegnativo e difficile e lo strappo finale è stato messo lì dagli ottimi organizzatori dell’Unione Ciclistica Pecciolese per richiamare fiotti di acido lattico nelle gambe dei corridori.

Nelle difficoltà però a volte si nascondono le sorprese ed è per questo che, probabilmente, la Coppa Sabatini di oggi sarà una corsa incerta fino alla fine, con tanti pretendenti determinati a salire sul podio, come gli italiani Lorenzo Rota, Vincenzo Albanese e Filippo Zana.

Sivakov, dopo il grande successo al Giro della Toscana, potrebbe riprovarci sfruttando l’ottima gamba, così come Richard Carapaz non si tirerà indietro, interessato a preparare al meglio il prossimo Giro di Lombardia.

Il percorso parte ed arriva a Peccioli, come da tradizione, e metterà a dura prova i partenti. Verrà affrontato un primo tratto in linea di 38,3 chilometri in cui l’unica difficoltà sarà il muro di Lajatico. Esso terminerà in piazza del Popolo, in centro a Peccioli e da lì si entrerà nel circuito di 24,7 chilometri che verrà ripetuto cinque volte e che comprende le ascese di Montefoscoli, Terricciola e del Muro di Via di Greta, che riporterà in piazza del Popolo.

Terminate le cinque tornate dell’impegnativo circuito centrale, i corridori dovranno affrontare per due volte il circuito finale che, partendo con la discesa da piazza del Carmine, attraverserà diversi punti del Comune fino ad arrivare alla decisiva ascesa conclusiva verso il traguardo di via Mazzini.

Il raduno dei corridori è previsto alle 9,45 non allo stadio, dove sono in corso lavori di ammodernamento, bensì all'incubatore d'imprese. Il via effettivo in piazza del Carmine verrà dato alle 11, 30 e, come per il Giro della Toscana, la gara avrà una copertura televisiva in diretta su Rai Sport a partire dalle 15.

Marco Burchi
© Riproduzione riservata


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