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Cronaca giovedì 21 novembre 2013 ore 20:57

​Piaggio,cassa e salario non sono uguali per tutti

La denuncia della Uilm dopo l'incontro con l'azienda che ha confermato altri stop. Fim e Fiom non commentano



PONTEDERA — Dopo la doccia fredda ricevuta nella riunione all'Unione industriali per decidere il futuro dei lavoratori Piaggio, la Uilm non perde tempo e attacca denunciando la situazione in cui si trovano quei lavoratori dall'inizio dell'anno. “Nella riunione all'Unione industriali - dicono dalla segreteria provinciale dei metalmeccanici della Uil - abbiamo appreso dall'azienda il piano delle fermate del 2013 che in parte deve ancora essere attuato. Tra quelle già fatte e quelle ancora da fare, al reparto meccanica, da luglio e dicembre si è stati fermi per cinque settimane in totale e sette settimane con stop al 60%. Questo significa che per molti lavoratori le fermate, nel 2013 e considerando quelle di gennaio, sono state in totale quindici settimane. Nel reparto montaggi delle due ruote a fine dicembre saranno state effettuate otto settimane di fermate di cui, cinque nel periodo tra luglio e dicembre e tre a gennaio. Da notare che non in tutte le linee di montaggio le fermate sono per tutti uguali. Nel settore montaggio delle 3 alle 4 ruote le fermate pianificate sono state di circa quindici settimane. Per impiegati e indiretti non collegati alla produzione non è stato quantificato il periodo di stop, che non è per tutti lo stesso”. I sindacalisti dell'Unione italiana del lavoro, però, una loro idea se la sono fatta. “Una proiezione - spiegano - ci ha fatto capire che potrebbe variare dalle cinque alla otto settimane complessive. Neppure la fermata natalizia sarà per tutti uguale. Alla meccanica, già da oggi fino alla fine di novembre, inizieranno le fermate per i lavoratori e con dicembre saranno tutti a casa, fatte salve le solite eccezioni. Ai montaggi della due ruote e collegati, le fermate iniziano dal primo dicembre, salvo la linea 1 e la linea 6, che lavoreranno la prima settimana. Anche per la due ruote risulta che alcuni lavoratori con orari particolari, si fermeranno dalla prossima settimana. I reparti addetti alle 3 e 4 ruote lavoreranno la prima settimana di dicembre. Il rientro avverrà per tutti nel mese di gennaio 2014. Il 50% dal 20 gennaio e l’altro 50% dal 27 gennaio”. Con un bilancio che, da fine anno, dovrebbe suonare, precisano dalla Uilm, “in questo modo: per i meccanici l'azienda è ricorsa alla cassa integrazione guadagni ordinaria per 15 settimane per il 70% dei lavoratori di 8 settimane per gli altri. Nel settore montaggio lo stop complessivo è di 8 settimane per le due ruote e di 16 per il settore 3-4 ruote. Gli impiegati e gli indiretti non legati alla produzione trattandosi di fermate non collettive ma giornaliere e individuali sono tra le 5 e le 8 settimane”. Questo, secondo la Uilm, dimostrerebbe una disparità di salario e rafforzerebbe le ragioni di chi sostiene di uniformare il salario nei momenti di fermate per ragioni produttive. “Chi insiste ancora – precisano, poi, il sindacato -, con malcelate motivazioni di parte, che questo potrebbe degenerare in scenari diversi, in materia di esuberi, vende solamente fumo generando volutamente confusione e allarmismo tra i lavoratori”. Secondo la segretaria della Uilm, esistono altri preoccupanti problemi che vanno affrontati unitariamente: “Se c’è un sindacato che da qualche tempo denuncia i problemi causati ai lavoratori della Valdera, Piaggio e Indotto, rispetto alle scelte aziendali praticate da Colaninno, siamo stati noi della Uilm e questo il Presidente lo sa benissimo. Siamo altresì convinti che la partita di modificare questa pericolosa scelta per Pontedera, non possa essere affrontata solo dalla Rsu Piaggio, ma richiede un più ampio coinvolgimento sia delle istituzioni a tutti i livelli e dello stesso governo, attraverso una politica industriale delle due ruote in Italia, abbandonata a se stessa, oppure delegata a personaggi che conoscono il settore solo parzialmente, o che hanno altri interessi. Alla Rsu, a nostro avviso, spetta il non facile compito di tutelare il misero salario dei lavoratori, in un momento drammatico per l’economia italiana, con gli strumenti più idonei di cui dispone. Questo dobbiamo fare, – concludono dal sindacato - tutti assieme, lasciando la politica e altri interessi particolari fuori dai cancelli della Piaggio”.


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