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Politica mercoledì 20 luglio 2016 ore 15:45

Ponsexit, le ragioni di Brogi

Francesca Brogi (foto di Mirko Melai)

Il sindaco: "Aumento di spesa di 200mila euro all'anno, si doveva cambiare. La nostra generazione sconta il debito pubblico di vecchi amministratori"



PONSACCO — Francesca Brogi è intervenuta sull'uscita del suo Comune dall'Unione Valdera. Dopo gli interventi di numerosi personaggi politici il primo cittadino ha spiegato: "In questi giorni si sono susseguiti numerosi attacchi contro la decisione del comune di Ponsacco di uscire dall’Unione dei comuni. In molti casi si è preferito abdicare all’analisi per bollare la scelta ponsacchina come puramente campanilista. Eppure la nostra proposta, esposta in Consiglio Comunale e inviata allo stesso Presidente dell’Unione già nel mese di marzo scorso, è stata una proposta di rilancio dell’ente alla luce delle novità emerse. Mai abbiamo parlato di ritorno al campanile, ma al contrario della impellente necessità di creare una Unione più leggera e meno costosa, alla luce dei continui tagli agli enti locali e del netto ridimensionamento del numero dei comuni aderenti all’Unione stessa, passati in pochi anni da 15 a 8". 

Brogi ha rimarcato come "in tutti questi mesi, nessuna delle nostre proposte di rivisitazione dell’ente è stata accolta e alla fine abbiamo dovuto arrenderci all’evidenza di una Unione che non voleva essere cambiata e per questo abbiamo deciso di fare un passo indietro. Per il comune di Ponsacco, infatti, non solo le sperate economie di scala non si sono verificate, ma spesso abbiamo riscontrato un aumento della spesa e quando questo aumento è di circa 200mila euro l’anno è evidente che qualcosa non va e che un sindaco non può che chiedere un cambio di passo".

Il sindaco ha posto una serie di domande che delineano anche il suo pensiero politico: "Pensiamo che l’essere innovatori passi ancora da politiche di aumento della spesa pubblica? Io credo di no e lo dico dal punto di vista di una generazione che oggi sta scontando sulle proprie spalle le amare conseguenze di un debito pubblico prodotto da altri. Sono convinta che un nuovo modo di fare politica passi anche da qui e questo mi aspetterei dal mio partito".

Brogi è ritornata sul campanilismo e ha detto: "D’altra parte a tutti coloro che preferiscono parlare di campanilismo, vorrei domandare se è più campanilista chi ad oggi, come il Comune di Ponsacco, è in forte credito nei confronti dell’Unione oppure chi è stato costretto a rateizzare un debito maturato nel tempo. Allo stesso modo, mi chiedo dove sta il campanile: dalla parte di chi gli accordi stipulati li ha sempre rispettati o dalla parte di chi, quando si è trattato di trasferire servizi in altri territori, in virtù dell’eccellenza che rappresentavano, ha opposto tutte le resistenze possibili; come nel caso della nascita del centro intercomunale di Protezione civile dell'Unione a Ponsacco? D’altro canto, se proprio i comuni più piccoli (quelli che a rigor di logica hanno più bisogno dell’Unione) sono già usciti, forse davvero qualcosa non ha funzionato".

"Non si tratta di dividerci tra favorevoli e contrari al modello dell’Unione dei comuni - ha concluso - del resto siamo tutti sindaci di territori che quella Unione l’hanno fondata e da sempre ci hanno creduto. Quanto piuttosto di fare una seria riflessione per capire che cosa non ha funzionato e perché siamo giunti a questo punto. Io alcune risposte ce le ho, ma sono le mie e certo sarò ben felice di poterne discutere. Credo che compito di un partito serio e innovatore consista anche in questo: analizzare seriamente che cosa è successo e perché, ascoltando attentamente le voci di tutti i soggetti coinvolti. Senza patteggiare per l’uno o per l’altro, ma tenendo fermo l’obiettivo comune: quello di creare un governo associato di un’area vasta come la Valdera. Soltanto dopo un’attenta riflessione saremo maturi per lavorare a qualcosa di nuovo".


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