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Attualità venerdì 23 febbraio 2024 ore 17:00

Scontri al corteo a Pisa, la rabbia di don Armando

Don Armando Zappolini

Il sacerdote, impegnato da anni in lotte sociali e civili, ha espresso tutta la sua indignazione: "Pensavo di non dover più rivivere queste scene"



PONSACCO — "Molta rabbia, accompagnata dalla frustrazione". È questo lo stato d’animo di don Armando Zappolini, parroco di Ponsacco, dopo le cariche della Polizia su giovani che stavano manifestando a Pisa.

"Lo stavano facendo contro un terrorismo a due binari: quello barbaro di Hamas e quello istituzionale di Israele - ha detto don Armando - è un’azione inspiegabile quella portata avanti contro questi giovani che non hanno avuto nessun atteggiamento aggressivo e distruttivo, ma semplicemente stavano facendo sentire il loro dissenso contro una guerra scatenata da due parti che utilizzano terrore e violenza, seminando morte e sofferenze inaudite". 

"Che società è questa? - ha domandato - dopo i fatti del G8 di Genova del 2001, dei quali insieme a tante altre persone dei movimenti toscani sono stato testimone e che mi e ci hanno provocato tanto dolore, pensavo di non dover più assistere a queste scene, invece tutto si ripete: come allora mi chiedo chi abbia dato l’ordine ai poliziotti di caricare". 

Il sacerdote ha manifestato anche il suo senso di frustrazione. "Non so più che pensare di uno Stato che aggredisce giovani che manifestano pacificamente, svuota il welfare di tutte le risorse necessarie per un sociale sostenibile e al servizio dei cittadini in difficoltà e amplifica le povertà della gente attraverso il sostegno a un gioco d’azzardo legalizzato - ha concluso - ma me la prendo anche con una politica che non riesce a insorgere con forza, a essere portavoce di un sussulto e dire basta. C'è bisogno di scegliere da che parte stare: la mia non è certo quella di uno Stato che manganella giovani studenti".

Marcella Bitozzi
© Riproduzione riservata


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