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Cronaca lunedì 08 maggio 2017 ore 18:10

Sversamento oleodotto, la bonifica non è conclusa

La rottura all'impianto risale a marzo, ha inquinato il terreno. Tecnici al lavoro tutti i giorni. Turini: "Sono a buon punto". Vigilanza 24 ore su 24



PONSACCO — Vigilanza 24 ore su 24 nell'area recintata dell'oleodtto Eni a Valdicava. A marzo si è verificato uno sversamento di circa centro litri di gasolio su un'area di 200 metri quadrati.

La situazione è constantemente monitorata dal Comune di Ponsacco che vigila sull'operato di Eni e sulle operazioni di controllo di Arpat: "Con Eni noi siamo in contatto ogni settimana - ha spiegato l'assessore all'ambiente Emanuele Turini - riceviamo dei report ogni sette giorni". Turini ha chiarito che l'intervento sta andando avanti come da organizzazione dei lavori: "Venerdì ho parlato con il dirigente Eni che si occupa di questa bonifica. Dai report si evince che i tecnici hanno smaltito il gasolio che era fuoriuscito e hanno sostituito il terreno. La parte di tubo rotta era già stata cambiata". Come detto fuori dall'area recintata staziona sempre un vigile di una società di guardie giurate per evitare intrusioni nell'area.

Ancora incerti i tempi per la conclusione del lavoro e la rimessa in funzione dell'impianto, bloccato dal giorno stesso della perdita, avvenuta il 12 marzo: "L'impianto non è ancora stato rimesso in funzione, sui tempi da Eni hanno detto che sono a buon punto. Come si sa le bonifiche richiedono tempo e a volte ci sono analisi suppletive da fare, risultati di laboratorio da attendere.

Lo sversamento era stato scoperto il 12 marzo. Si trattava di circa cento litri di gasolio dispersi nel terreno, in un'area di circa 200 metri quadrati. L'oleodotto collega gli impianti Eni da Livorno a Calenzano. In seguito allo sversamento l'impianto era stato depressurizzato e il passaggio del gasolio interrotto.

Dopo gli accertamenti dei tecnici Eni e dei carabinieri era stata esclusa l'ipotesi del furto. Sul posto erano intervenuti anche i vigili del fuoco  e i tecnici Arpat per analizzare la situazione.

L'assessore all’ambiente Turini, il comandante e gli agenti di polizia municipale insieme al responsabile dell’ufficio ambiente del Comune si erano recati sul posto appurando che si era trattato di "una perdita localizzata che i tecnici della compagnia di idrocarburi e di Arpat hanno già individuato e chiuso, mettendo in sicurezza quella parte di impianto e l’area circostante". 

"Gli esperti Arpat - spiegavano in una nota stampa dal Comune a marzo - si sono dimostrati fiduciosi al riguardo, e anche qualora la così detta Soglia di Contaminazione, stabilita per legge, dovesse risultare superata, Eni dovrà farsi carico ed eseguire un progetto di bonifica volto a salvaguardare l’ambiente circostante". Cosa che si è verificata, con Eni che ha incaricato una ditta per bonificare l'area inquinata. Della questione si era occupato anche il consigliere regionale della Lega nord Roberto Salvini portando il fatto all'attenzione del presidente Enrico Rossi.

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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