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Politica sabato 30 aprile 2016 ore 12:10

Bilancio al voto ma fanno saltare il numero legale

È successo al consiglio dell'Unione Valdera, dove la stessa maggioranza che portava in approvazione consuntivo e preventivo, non si è presentata



PONTEDERA — Alla fine non si è tenuto il consiglio dell'Unione Valdera in programma nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 29 aprile.

Nulla di strano fin qui, se non fosse che l'assemblea non si è potuta aprire perché la maggioranza interna all'Unione, che aveva presentato all'ordine del giorno atti fondamentali come il bilancio consuntivo 2015 e quello previsionale 2016-2018, non ha raggiunto il numero legale necessario per lo svolgersi della seduta.

La situazione, che già lì per lì ha destato stupore fra gli esponenti delle minoranze, secondo alcune voci che hanno subito iniziato a correre sembra che sia stata generata da un mancato accordo interno proprio su quei due importanti documenti del bilancio dell'ente.

In particolare, all'interno dello statuto dell'Unione, ci sarebbe un articolo che dà molto potere decisionale in merito al bilancio a quei comuni interni all'ente ma obbligati ad associare funzioni. Ergo, anche ai quattro secessionisti Peccioli, Terricciola, Lajatico e Chianni.

Nell'articolo 38, denominato "Particolari casi di maggioranze speciali richieste per le deliberazioni degli organi collegiali dell'Unione Valdera" al comma 1E si legge che "per gli atti fondamentali dell'ente e le norme di organizzazione degli uffici è richiesto il voto favorevole dei sindaci che rappresentano la maggioranza della popolazione dei comuni obbligati all'esercizio associato delle funzioni fondamentali."

In poche parole, quindi, se la maggioranza (per popolazione) dei comuni sotto 5000 abitanti al consiglio dell'Unione non avesse votato favorevole o non si fosse presentata, i due atti non sarebbero passati.

E, visti i dubbi palesati dai quattro piccoli su alcuni aspetti del bilancio, la paura del resto della maggioranza di veder cadere i documenti è stata troppo alta così che si sarebbe optato per il non-raggiungimento del numero legale.

Scelta migliore o scelta peggiore non si può dire. Certo è che ora i sindaci della Valdera - quelli della Bassa e quelli della Alta - avranno tempo fino al 20 maggio per poter appianare le cose e raggiungere un patto, altrimenti il passo successivo per gli enti che non rispettano questa scadenza è il commissariamento.

Critiche in merito al mancato Consiglio sono state subito sollevate dal Gruppo consiliare dell’Unione Valdera “Valdera Civica” che in una nota fa rilevare che "alle 18:30 erano presenti 19 consiglieri, fra maggioranza PD e opposizioni varie, su un quorum minimo di 23. Alle ore 19:30 per la seconda chiamata erano presenti in aula 21 consiglieri e quindi il quorum sopra citato non veniva raggiunto." e sottolinea "che queste assenze si riferiscono ad un dato politico rilevante, a cui il PD non può sottrarsi. La maggioranza PD infatti, se fosse presente, sarebbe in grado da sola di oltrepassare il quorum senza alcun problema e visto che la convocazione del consiglio viene presentata da loro, sarebbe opportuno che prima verificassero la presenza dei propri consiglieri. La convocazione di oggi  - conclude la nota - prevedeva tra i vari punti, alcuni addirittura di somma urgenza come quelli relativi al bilancio, dove rischiamo di incorrere in sanzioni laddove l’approvazione degli stessi non pervenisse entro i termini previsti dalla legge.Questa è l’ennesima riprova che questa Unione sia un fallimento, ed a darne l’esempio sono proprio i membri del Consiglio che lo compongono.

La presidenza dell'Unione in merito a quanto accaduto ha precisato la sua posizione con un comunicato che riportiamo integralmente

Questa sera il Consiglio dell'Unione Valdera non ha avuto luogo per mancanza del numero legale. L'assenza di molti consiglieri si è determinata in seguito alla richiesta, avanzata ieri sera dai sindaci dei comuni di Chianni, Lajatico, Peccioli e Terricciola - che hanno recentemente deliberato il recesso dall'Unione Valdera ma che ancora hanno diritto di partecipare ai lavori fino al momento in cui il recesso diverrà esecutivo – di rinviare la trattazione dei punti più importanti all'ordine del giorno (bilancio di previsione 2016-2018 e rendiconto della gestione 2015).

Abbiamo ritenuto opportuno accogliere l'istanza dei colleghi sindaci, in considerazione del fatto che gli atti in trattazione includono aspetti legati alla prossima evoluzione dell'ente, sui quali è corretto condividere anche alcuni aspetti di dettaglio; cosa che non è stato possibile fare dati i ristretti tempi tra la deliberazione del recesso (31 marzo) e l'approvazione ormai programmata da parte della Giunta dello schema di bilancio e di rendiconto (8 aprile).

Per dare seguito a questo convincimento e in mancanza di uno strumento adeguato nell'ambito del regolamento consiliare per disporre il rinvio della seduta, i consiglieri di maggioranza hanno ritenuto di far mancare il quorum costitutivo del Consiglio.

Considerato che l'approvazione del bilancio e del consuntivo costituiscono interesse e necessità prioritaria per l'ente ed anche per i comuni in fase di recesso, procederemo ad una nuova convocazione dell'organo politico a brevissimo termine, effettuando nel contempo i necessari incontri di approfondimento con le amministrazioni che lo hanno richiesto.

IL PRESIDENTE DELL'UNIONE VALDERA

Corrado Guidi


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