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Attualità martedì 24 novembre 2015 ore 17:00

Insegnanti a "scuola di Gender" all'Unione Valdera

Proposta di Robustelli: "Corsi di formazione sull'educazione di genere". La docente ne parlerà al Liceo Montale mercoledì 25 novembre



PONTEDERA — Corsi di formazione sull'educazione di genere coordinati e diretti dall'Unione Valdera e destinati agli insegnanti. Alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne l'idea è lanciata da una donna, la pontederese Cecilia Robustelli, esperta linguista, scrittrice, docente e impegnata al tavolo tecnico del Ministero che si occupa dell'educazione di genere.

Robustelli illustra la sua idea all'Unione Valdera dove è stata organizzata una conferenza stampa per presentare il calendario di appuntamenti nelle scuole per il 25 novembre.

Ad accogliere i giornalisti nella stanza 28 dell'Unione Valdera oltre a Robustelli (che interverrà domani alle 10 al liceo Montale) c'è la psicoterapeuta Barbara Mamone.

Gli eventi in programma per mercoledì 25 novembre prevedono in primis lo spettacolo organizzato all'Itis Marconi alle 9,30 dall'associazione Teresa Mattei (composta da giovani studentesse) e coordinato da Chiara Lazzeri. Una serie di scarpe rosse simboleggeranno le violenze subite. Interverranno l'assessore alla cultura Liviana Canovai e la presidente della Commissione pari opportunità Chiara Bini. Dopo lo spettacolo all'Itis la giornata proseguirà al Montale con l'intervento, alle 10, di Robustelli. La docente parlerà e discuterà coi relatori e col pubblico di quanto ha anticipato di seguito.


Robustelli e Mamone hanno illustrato il Piano di azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere che è stato adottato con dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri lo scorso 8 settembre): “Questo piano straordinario prevede che la violenza sulle donne sia strutturale e non episodica. Si tratta di un progetto integrato a favore delle donne, cioè una sistematizzazione delle azioni da fare dopo che una donna ha subito violenza. Altre azioni sono volte a prevenire, informando e sensibilizzando”.

Il discorso inevitabilmente si sposta sull'educazione di genere e il cosiddetto Gender. Robustelli fa parte del tavolo tecnico di lavoro del Miur (Ministero dell'istruzione) che si occupa dell'educazione di genere: “Vorrei, ed è una proposta, che l'Unione valdera si facesse carico di spiegare cos'è l'educazione di genere, contro le discriminazioni di genere e generali. Noi siamo disponibili a fare incontri e conferenze stampa. La mia idea è che le insegnanti vengano istruite a livello intercomunale, cioè corsi di formazione sull'educazione di genere. Da tenere qui, all'Unione Valdera”.

E' fondamentale che siano le insegnanti ad essere istruite per prime – spiega Mamone –. L'educazione di genere è contro la violenza e le discriminazioni. Uno strumento che ho usato spesso nei miei corsi è il teatro dell'oppresso. Ovvero mettere in scena situazioni discriminanti. Far vivere da attori alle persone alcune situazioni. E' finzione ma è un modo di apprendere col corpo, non solo attraverso la mente e le parole. Funziona, lo abbiamo fatto a Torino e nelle banlieu parigine”.

In attesa della giornata internazionale contro la violenza sulle donne una nuova idea viene lanciata da una voce stimata in Italia: educare le insegnanti a livello intercomunale contro tutte le discriminazioni e violenze.

Il discusso comma che ha acceso il dibattito in Italia sul Gender è il numero 16 dell'articolo 1 della Buona scuola. Lo riportiamo integralmente: “Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunita' promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parita' tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013”. 

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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