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Politica lunedì 20 febbraio 2017 ore 17:30

La Valdera non vuole la scissione del Pd

Sindaci della Valdera con Rossi in una foto del 2014

Rossi vuole restituire la tessera, i sindaci della sua terra invece dicono no. Macelloni: "Se Renzi e Rossi fossero miei figli gli darei due schiaffi"



PONTEDERA — Enrico Rossi è stato chiarissimo: “Non voglio stare nel partito di Matteo Renzi. Non è più un partito plurale. Dobbiamo parlare ai cittadini che non considerano più il Pd un partito che rispetta gli ideali storici della sinistra. Se non recuperiamo voti a sinistra siamo destinati a perdere”. Rossi ha anche annunciato che restituirà la tessera laddove l'ha fatta, nel circolo centro città dell'Unione comunale di Pontedera.

L'ipotesi di frattura è detonata in Valdera, terra di nascita di Rossi. Tra i sindaci di questa parte della provincia ci sono molti rossiani come il pontederese Simone Millozzi, il bientinese Corrado Guidi, la ponsacchina Francesca Brogi. 

Nessun sindaco si è detto favorevole alla scissione paventata da Rossi. Il segretario del circolo dove Rossi è iscritto, Floriano Della Bella ha detto: "Sono un rossiano che alle primarie scorse votò Bersani e non Renzi. C'è da riflettere ma io sono contro la scissione. Se ci sarà io rimarrò nel Pd. Penso che un'eventuale scissione non faccia bene al partito. Spero ci sia un ripensamento del governatore Rossi anche se lo vedo difficile". 

Sulla stessa lunghezza d'onda il segretario comunale di Pontedera Fabio Roberto Tognetti: "Rossi non si è ancora fatto sentire per restituire la tessera - ha chiarito - siamo in attesa e speriamo che ritorni sui suoi passi"

Tognetti ha aggiunto: "Non penso che questa situazione nazionale abbia ripercussioni sulla giunta e sul consiglio. Siamo tutte persone responsabili, c'è da mandare avanti la città per due anni e mezzo e quello è l'obiettivo. Tuttavia la situazione è fluida e fare previsioni o  ipotesi è difficile. La speranza di quasi tutti gli iscritti è che il partito rimanga unito. Se così non fosse ognuno prenderà la sua decisione. Una scissione indebolisce, una sinistra unitaria è molto più utile".

Questa sera alla stazione Leopolda di Pisa è in programma un appuntamento promosso da Paolo Fontanelli, Alessandra Nardini e altri esponenti del Pd non vicini alle posizioni di Matteo Renzi.

Tra i partecipanti anche il presidente dell'Unione Corrado Guidi, la sindaca di Ponsacco Francesca Brogi e il sindaco di Casciana Terme Lari Mirko Terreni.

"Sorpreso e amareggiato" è lo stato d'animo di Simone Millozzi. Per il sindaco di Pontedera la scissione è "solo un favore alle destre e a Grillo". Il primo cittadino, anch'egli da sempre vicino a Rossi, ha sottolineato che "il nostro percorso era cambiare la linea politica dall'interno del partito, per portarla più a sinistra”.

Anche Francesca Brogi è contro la scissione: "E' un errore - ha detto - si deve fare una battaglia congressuale all'interno del partito per difendere le istanze della sinistra”.

L'invito a un maggiore senso di responsabilità è arrivato, con toni coloriti, dal sindaco di Peccioli Renzo Macelloni che ha dichiarato: "Se Renzi e Rossi fossero miei figli gli darei due schiaffi a tutti e due". La sindaca renziana di Calcinaia, Lucia Ciampi, ha fatto "un invito all'unità, dicendo a tutti coloro che sono stati protagonisti di questa accesa dialettica politica che il Pd ha bisogno di tutti, la sinistra deve stare unita per vincere".

Corrado Guidi, rossiano di vecchia data, si è detto sorpreso dalle dichiarazioni di Rossi: "Non sono entusiasta della scissione - ha spiegato - ma stasera (alla Leopolda, ndr) voglio ascoltare le ragioni degli scissionisti, non pensavo ci fosse un precipitare così rapido della situazione. Mi auguro che la scissione rientri e che la battaglia sia all'interno del Pd". 

Guidi ha risposto anche sull'eventualità di lasciare il partito: "Non sarei entusiasta di lasciare il Pd ma non ho ancora parlato con Enrico e devo capire la sua posizione. Cosa farà? Andrà con Sinistra Italiana, farà un altro partito?".

Il lettiano Marco Gherardini, sindaco di Palaia, sottolinea che "Si fa sempre presto a distruggere, costruire invece richiede impegno e coralità". Gherardini ha detto che non si rassegna "alla fine di questo progetto politico" ma che quando  "si indeboliscono le idee e le ricette per il lavoro e lo sviluppo sostenibile, prendono inevitabilmente forza logiche personali e di potere" e ha concluso invitando gli attori in campo "a mettere davanti alle proprie legittime aspirazioni il bene comune".

No comment dal sindaco di Casciana Terme Lari Mirko Terreni: "Mi sembra una situazione molto complicata, ci vuole equilibrio per gestirla". Al confine tra la Valdera e il pisano il sindaco di Vicopisano Juri Taglioli: "All'assemblea nazionale avrei voluto, come tutti, un clima di conciliazione. Sono un po' disorientato e ho visto diverse posizioni cambiare. Stasera parteciperò all'incontro a Pisa per sentire un po' di voci diverse. La mia idea sarebbe non abbandonare il Pd ma capisco anche chi ha portato istanze di sinistra ed è stato poco considerato".

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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