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Attualità martedì 25 ottobre 2016 ore 15:35

Meno carne a scuola e un menù a chilometri zero

Le linee guida per un menù salutare

I pasti delle mense scolastiche sono stati modificati per ridurre i salumi, favorire i prodotti di filiera corta, frutta e verdura di stagione



PONTEDERA — Rispettare la stagionalità di frutta e verdura. Ridurre il consumo di carne. Introduzione frequente del piatto unico. Prodotti a chilometri zero e piatti della tradizione popolare. Sono queste le coordinate che hanno orientato la creazione del menù servito a mensa nel corso del nuovo anno scolastico.

A presentarle è stata la dottoressa Elena Griesi, nutrizionista dell'Usl, nell'ambito di una conferenza cui hanno preso parte alcuni rappresentanti della commissione mensa. "Il primo criterio per formulare un pasto equilibrato consiste nella equa distribuzione delle calorie - ha dichiarato Griesi. - L'obiettivo è quello di evitare gli eccessi, considerando che il pranzo di uno studente dovrebbe soddisfare circa il 35 per cento delle esigenze giornaliere".

L'altro criterio decisivo nella scelta delle pietanze è quello dello stagionalità: "Perché - ha spiegato ancora Griesi - ciò riduce al minimo i rischi per la salute connessi al consumo di alimenti importati dall'estero". Alcune eccezioni saranno necessarie, tuttavia, per garantire la completezza del pasto. Così, accanto alla frutta del momento, i ragazzi troveranno anche qualche verdura stagione. Ma saranno appunto eccezioni.

"L'introduzione frequente del piatto unico - ha proseguito Griesi - è studiata per garantire l'apporto nutrivo necessario velocemente consumabile e digeribile. Cosa che consente ai ragazzi di disporre di maggior tempo nella sosta e riprendere le lezioni pomeridiane senza essere appesantiti".

Favoriti i prodotti a chilometri zero, e spazio ai piatti della tradizione, come pasta e fagioli, dove la verdura è servita in forma di mousse per risultare più appetibile.

Il menù è unico per tutte le scuole appartenenti all'Unione Valdera ed è consultabile sul sito del Comune di Pontedera. "Come servizio unificato abbiamo cercato di lavorare per garantire uno standard in tutti i plessi scolastici del nostro territorio - ha chiarito Davide Cerri, funzionario dirigente dell'Unione Valdera. - Abbiamo anche lavorato per formare i dipendenti preposti al servizio mensa".

L'assessore all'istruzione Liviana Canovai e il sindaco di Pontedera Simone Millozzi hanno posto l'accento sull'elaborazione condivisa del menù, ideato grazie anche al lavoro della commissione mensa, costituita da rappresentanti dei genitori, da docenti e professionisti della Usl. "Nelle prossime settimane ci recheremo di persona nelle varie mense per valutare il livello di gradimento" ha dichiarato Millozzi, informando che presto sarà distribuito un test fra gli studenti delle scuole, da quelle dell'infanzia alle medie.

Secondo i dati forniti dal sindaco di Pontedera, oggi usufruiscono della mensa circa 2mila studenti e il servizio ha un peso di circa 700mila euro: "circa il 50 per cento è a carico delle famiglie, l'altra metà è coperta dalla fiscalità condivisa".

Del servizio si occupano due ditte: la Camst e la Gemeaz, che predispongono anche menù alternativi in caso di intolleranze o esigenze specifiche, ad esempio per vegani. Secondo i responsabili del servizio, tuttavia, non risultano ancora richieste da parte di "bambini vegani". Cosa positiva, secondo la dottoressa Elena Griesti: "Abbiamo ridotto in modo drastico la presenza di salumi, ma una dieta completamente priva di carne espone a maggiori rischi di carenze nutrizionali".


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