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Lavoro domenica 15 maggio 2016 ore 17:42

"Per le opinioni non si licenzia"

Usb è intervenuta sul licenziamento di una dipendente Piaggio avvenuto dopo un commento su Fb sulla visita di Renzi per il 70esimo della Vespa



PONTEDERA — "Non ci interessa sapere se la lavoratrice ha torto o ragione nel caso specifico. A noi interessa che non passi mai un precedente pericoloso. Quello che rende possibile licenziare un lavoratore per una dichiarazione espressa fuori dal luogo di lavoro. Ma è ancora più pericoloso che il giudizio sulla gravità della dichiarazione sia in mano all'azienda".

La donna che ha ricevuto la lettera di licenziamento aveva commentato un post di una collega che evidenziava la visita di Renzi e Colaninno nello stabilimento Piaggio in occasione dei festeggiamenti per il 70esimo anniversario della Vespa. La dipendente aveva scritto frasi offensive che inneggiavano alla morte.

L'Unione sindacale di base è intervenuta chiarendo la propria posizione: "Nel caso specifico la lavoratrice ha sbagliato? L'azienda ha ragione? - hanno proseguito - Rispondere a queste domande potrebbe sembrare la cosa più importante per giudicare e prendere una posizione. Ma non è questo il problema".

Per Usb la questione è un'altra: "Un sindacato degno di questo nome deve saper scindere le questioni specifiche e personali da quelle generali che riguardano tutti i lavoratori e la loro libertà di esprimersi anche criticamente nei confronti dell'azienda. Se oggi questo licenziamento passa sotto silenzio l'azienda ha messo nero su bianco che è disposta a licenziare un lavoratore (e perché no, un delegato sindacale) se scrive su facebook delle frasi giudicate offensive. Addirittura si è arrivati sanzionarne un altro per un semplice 'mi piace' su un post".

Per i responsabili del sindacato: "Qualcuno potrebbe dire: esistono dei giudici che dovranno decidere se il licenziamento è legittimo o meno. E' vero rispondiamo noi, ma intanto il licenziamento è stato eseguito. Cosa succede se la prossima volta viene licenziato un delegato qualche giorno prima di una trattativa sindacale? o un lavoratore non iscritto al sindacato che non ha i soldi per sostenere una causa? Chi decide, intanto, se il licenziamento è giusto un giudice o l'azienda stessa?".

Il rischio, secondo Usb, è non far passare questo caso come un precedente: "Per le opinioni, qualsiasi esse siano, non si licenzia. Questa è la nostra posizione sindacale a prescindere da cosa ci sia scritto su una legge o su un contratto di lavoro. Se poi dalle opinioni, più o meno pesanti, si passa ai fatti allora esistono i codici penali, i processi e eventualmente la galera. E su quel piano ognuno si prende le proprie responsabilità".

Intanto per la vicenda della lavoratrice licenziata e per quella che ha subito il richiamo, cioè la collega che aveva postato la foto, la situazione potrebbe presto sportarsi nelle aule di tribunale. Pare che le due lavoratrici stiano per mettere in mano agli avvocati la loro situazione.


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