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Politica martedì 10 luglio 2018 ore 07:00

​Primarie sì o no come 10 anni fa

Il 2 febbraio del 2009 il Pd e i suoi alleati andarano alle primarie di coalizione e vinse Millozzi battendo Daniela Pampaloni e Renato Lemmi. E ora?



PONTEDERA — Mancano 6 mesi al decennale della elezioni primarie comunali del Pd ed alleati, primarie di coalizione nelle quale il Pd era di gran lunga il partito guida e a Pontedera, magari a mezze parole o magari col pensiero, ci si domanda (e qualcuno risponde) se anche stavolta si ricorrerà allo stesso metodo. 

La coalizione di allora comprendeva il Pd, il Psi e i Comunisti Italiani, mentre quella che si prospetterebbe stavolta potrebbe affiancare al Pd ancora i socialisti, la Lista Arancione, forse la Lista Civica - il cui fondatore Mario Marianelli ha chiesto e ottenuto dopo anni di allontanamento e contrasti la tessera Democratica - e magari la Leu, il partito di Enrico Rossi. Quelle del 2009 furono le prima e per ora le uniche primarie a livello comunale di Pontedera, dove altre primarie sono state fatte per la candidatura regionale di Enrico Rossi e poi per i duelli fra Renzi, Bersani e Cuperlo. 

I risultati di allora videro in testa Simone Millozzi con 2345 voti mentre la sua principale "duellante" fu Daniela Pampaloni che ottenne 1524 voti, con Renato Lemmi terzo staccato. All'inizio della campagna per conquistare la candidatura a sindaco, allora e fino a qualche mese fa sicura per la sinistra cittadina, sembrò che Daniela Pampaloni, allora assessore, fosse in testa, visto anche le manifestazioni di appoggio che riceveva soprattutto fra gli insegnanti e i cittadini di cultura, a cominciare dal professor Carlesi. Ma le urne decretarono il gran successo di Simone Millozzi, anche lui assessore della giunta Marconcini, votato dalla maggioranza dei Democratici, allora tanti, pontederesi.
Millozzi fu poi eletto sindaco senza ballottaggio, come era sempre successo anche per i suoi predecessori, e poco o nulla contò che al governo, in quel 2009, ci fosse saldamente Silvio Berlusconi, mentre a Pontedera la coalizione berlusconiana presentava il giovanissimo Giacomo Zito che poi arrivò anche a impegni provinciali e regionali. 

Oggi il centrodestra, sia pure non unito, è al governo col "faro" Matteo Salvini e almeno in questi primi mesi del 2018 dopo le elezioni nazionali del marzo scorso, sono in molti a pensare che anche a Pontedera potrebbe avvenire il ribaltone. Una prospettiva, questo di sicuro, e non un sogno come succedeva in tutte le precedenti elezioni comunali di Pontedera fino a quelle del primo dopoguerra, dove i socialcomunisti e poi l'alleanza degli ex comunisti con gli ex democristiani, aveva sempre trionfato.

Mario Mannucci
© Riproduzione riservata


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