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Attualità venerdì 22 dicembre 2017 ore 18:03

"Tmm? Tante mancate verità"

Arcenni e Badalassi

Il centrodestra è intervenuto sulla vicenda della ditta delle marmitte: "Chi poteva fare di più? Colaninno, Rossi e Millozzi"



PONTEDERA — Matteo Arcenni e Barbara Badalassi, esponenti del centrodestra della Valdera sono intervenuti per parlare della situazione della Tmm.

"In questi mesi - hanno esordito - in molti si sono riempiti la bocca con proclami e promesse sulla vicenda legata all'azienda Tmm di Pontedera. Ora, dopo cinque mesi di battaglia da parte degli operai e di promesse sparate a raffica dalle istituzioni, alla vigilia del Natale, abbiamo un'unica certezza: i cancelli rimarranno chiusi e i lavoratori, quindi, resteranno a casa".

"Ma come è potuto accadere tutto questo? Chi ha veramente delle responsabilità? Chi avrebbe potuto risolvere la situazione? Domande semplici, ma che pretendono risposte immediate e sincere da parte di chi ha responsabilità reali e di chi sa la verità e, dunque, poteva fare di più. Tre nomi su tutti: Roberto Colaninno, Enrico Rossi e Simone Millozzi. Tre soggetti che con le loro (non) azioni o hanno portato alla chiusura della TMM".

"Come dimenticare le parole di Rossi, che alcuni mesi fa si è schierato con la Piaggio, sostenendo che "non ha più latte da dare ed è giusto che vada dove spende meno". Peccato che Rossi si sia scordato che la Piaggio deve tutto alla Valdera e all'Italia. Come avrebbe fatto senza l'aiuto delle istituzioni, dei sindacati, di tutti i lavoratori (dirigenti, impiegati e operai) a risollevarsi?
Come si possono dimenticare gli accordi assunti con Comune di Pontedera e Regione negli anni Novanta? Troppo facile, oggi, dire "vado a produrre all'estero", per un mero gioco di utili. Sempre maggiori, tra l'altro". 

Secondo Arcenni e Badalassi "basterebbe rinunciare a una minima parte di questi per creare una ricaduta di circa 20/25 milioni di lavoro sull'indotto. Come fa Colannino a non capire che un industriale che non ama il proprio territorio è semplice finanziere e come tale non può avere sostegno delle istruzioni e delle parti sociali? O forse questo è solo l'inizio del disegno di distruggere l'indotto? Come fa Millozzi a dire che non sapeva cosa stava accadendo? Come fa Millozzi a non intervenire in maniera decisa sulla Piaggio per obbligarla a garantire l'efficienza dell'indotto?".


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