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Politica domenica 07 febbraio 2016 ore 15:00

Unione, un'esperienza da chiudere o modificare

Nell'ormai instabile panorama geopolitico locale, ecco l'opinione della lista Valdera Civica sull'ente sovracomunale che propone un referendum



PONTEDERA — "L'Unione Valdera non è un modello da seguire e imitare in Toscana, ma un'esperienza da chiudere o modificare. Proponiamo un percorso di conoscenza e un referendum popolare per capire cosa vuole il popolo e dove vuole andare". La pensano così i referenti della lista Valdera Civica Matteo Arcenni, Mattia Cei, Matteo Bagnoli e Daniela Luperini sull'ente sovracomunale che certo non sta passando un buon periodo ma anzi, con le ultime scelte di quattro Comuni fondatori nell'Alta Valdera, sta subendo un graduale cambiamento nel suo assetto geopolitico.

"Sono settimane - sbottano i consiglieri di Valdera Civica in una nota stampa - che assistiamo alle discussioni sull'Unione e non possiamo che notare come le nostre perplessità, le nostre denunce, le nostre proposte erano fondate. Oggi - scrivono - anche una parte del Pd e degli amministratori (anche se minoritaria) è arrivata alle nostre conclusioni, ma purtroppo la miopia di molti rende cupo il futuro di gran parte della Valdera. L'Unione, dopo 8 anni dalla nascita, ha dimostrato non solo i suoi limiti ma di non aver svolto il suo compito. Infatti da sempre le Unioni sono lo strumento per il passaggio a qualcosa, la nostra aveva l'ambizione, almeno in teoria, di ridurre i costi attraverso la razionalizzazione dei servizi e la gestione congiunta del personale".

L'opinione dei consiglieri è chiara. "L'Unione Valdera è stata fino ad oggi non uno strumento di buon governo, ma un mezzo di una parte dei sindaci per controllare e ottenere potere politico anche oltre i propri confini comunali, attraverso costose consulenze, nomine, affitti spropositati e nuove assunzioni".

Secondo Arcenni e i suoi, l'uscita di quattro (Terricciola, Peccioli, Lajatico e Chianni, ndr) dei 14 comuni fondatori rappresenterebbe "l'ennesima conferma della criticità della situazione - scrivono nella loro nota -, una criticità in gran parte causata dal comportamento del Comune di Pontedera che pur avendo una leadership naturale su tutto il territorio della Valdera non ha saputo usare questo ruolo, in quanto come guida avrebbe dovuto essere generosa con i comuni più piccoli invece di comportarsi da padre padrone tiranno nei confronti degli altri territori".

A questo, Valdera Civica aggiunge poi anche la critica della gestione dei servizi integrati che, a detta del gruppo d'opposizione, "dovrebbero essere gestiti totalmente dall'Unione come anche sancito dallo statuto e non in doppione da unione e comuni causando anche una responsabilità contabile che sicuramente verrà sollevata dalla corte dei conti e dalla Regione".


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