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Si apre la Terza Repubblica

di - mercoledì 14 ottobre 2015 ore 16:11

Si va definendo un nuovo sistema istituzionale per il Paese, un mosaico di provvedimenti sta infatti ridefinendo la forma dello Stato: penso alle nuove norme del governo nazionale sulla pubblica amministrazione, alle leggi regionali sul riordino degli Enti Locali e sull'attuazione della legge Del Rio, alla riforma del Titolo Quinto e al superamento del bicameralismo. 

Se si volesse fare un battuta, si potrebbe dire che si chiude la Seconda Repubblica e si apre la Terza; un nuovo modello istituzionale ci mette davanti a questioni dirimenti per le rappresentanze politiche, economiche e sociali. Ci muoviamo in un contesto in cui le strategie riformiste appaiono solo improntate da scelte che dall'alto ricadono sui livelli intermedi di governance, questo non possiamo dimenticarlo. Il nuovo assetto istituzionale, se confermato dal Referendum costituzionale, ci pone dinnanzi a delicati e importantissimi nuovi scenari negli enti locali, che non potranno non avere un impatto significativo sul modello sociale, sulla competitività dell'economia, sull'efficienza della pubblica amministrazione. 

Il processo in corso dedicato al riordino degli enti locali è a mio giudizio troppo lento. I prossimi due anni saranno decisivi per le classi dirigenti locali poiché saranno chiamate ad assumere decisioni strutturali. Il rafforzamento delle Unioni Comunali e la costituzione delle aree vaste non sono sufficienti, se non sostenute da processi di fusione che possano creare le condizioni per una più efficiente amministrazione pubblica, permettendo il mantenimento dei servizi e aprendo nuove opportunità per l'economia, decisive per creare nuovi posti di lavoro. I tempi stringono e sono irrimandabili scelte coraggiose. 

La nostra economia locale e regionale, per essere rilanciata, non ha bisogno solo di risorse a sostegno dei processi di innovazione e formazione, ma di una amministrazione pubblica efficiente, di un piano efficace sulle infrastrutture (porti, aeroporti, mobilità generale ) e sulla riqualificazione urbana (aree industriali dismesse e una riorganizzazione dei servizi territoriali) e ambientale (piano regionale di salvaguardia del territorio e di efficientamento energetico attraverso le energie rinnovabili). 

Si avvii dunque una nuova fase di rilancio dei governi locali. Le riforme devono andare avanti, ma saranno più efficaci se ci sarà una spinta anche dal basso, una condizione necessaria per uscire dalla crisi.


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