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Spettacoli venerdì 23 ottobre 2015 ore 06:30

Teatro Era, Pinter raccontato da Marconcini

Al via la tre giorni in cui il celebre regista e attore presenta in successione tre opere: "Silenzio", "Notte" e "Voci di famiglia"



PONTEDERA — Tre ore di teatro alla scoperta di Pinter guidati dallo storico regista Dario Marconcini.

Da venerdì 23 a domenica 25 ottobre alle 19 al Teatro Era di Pontedera, Marconcini, regista e interprete, indaga e approfondisce il suo viaggio attraverso il mondo di Pinter presentando Memory Plays, la trilogia pinteriana che comprende “Silenzio”, “Notte” e “Voci di Famiglia”.

È la prima volta che sono presentate al pubblico le tre opere insieme e Notte, il breve intermezzo, debutta in questa occasione.

Dario Marconcini – spiega l'ufficio stampa del Teatro Nazionale della Toscana - si pone un’altra sfida nel terreno della conoscenza e si confronta con le inquietudini dell’essere umano dando corpo e voce ai drammi pinteriani, recuperando i più piccoli elementi drammaturgici, con una recitazione asciutta e perfetta dei tre attori, Emanuele Carucci Viterbi, Giovanna Daddi e Marconcini stesso”.

Alle 19 apre Silenzio, un lavoro raro quasi mai presentato in Italia, un testo breve che però, a detta dell'autore, è stato quello per cui ha impiegato più tempo per la scrittura per la “sua struttura piuttosto difficile”.

È un’opera che entra nei meandri del ricordo, del passato e mette in luce l'ossessione della memoria che genera oscillazioni di pensiero per i tre personaggi del dramma.

L'appuntamento con Pinter è necessario e inevitabile per chi si vuole confrontare con gli autori che hanno segnato e innovato con il loro linguaggio e il loro mondo la scena del secolo scorso.

Alle 20,20 è la volta di Notte, un esempio classico di memory plays, un’opera poco rappresentata sulle scene. Sul palco due personaggi dinnanzi a un tavolo con un pasto consumato, così come è la loro vita, tentano di ricostruire e di riportare alla luce il loro primo incontro.

La memoria di quel breve momento, fra silenzi e pause, faticosamente si ricompone e restituisce, con pudore e al tempo stesso con ironia, il forte legame fra un uomo e una donna, frutto anche del loro amore. La visione del passato in questa pièce non è un abisso da celare, in modo al quanto insolito per Pinter che solitamente è analista spietato dei rapporti di famiglia e testimone impietoso della loro dissoluzione.

Alle 21,15 il viaggio nel mondo di Pinter si chiude con Voci di famiglia.

È una commedia epistolare, scritta nel 1980, in cui ognuno racconta la propria quotidianità e le proprie esperienze. I tre attori con le loro inquietudini sentono l’esigenza di cercare una risposta alle domande poste da questo dramma e di riflettere sull’essere umano come esperienza, sul teatro come strumento per vedere, sull’attore come esploratore del mistero.

Voci di famiglia è, inoltre, un affresco del rapporto familiare tra un figlio e una madre che, seppur abitano lontani in case diverse, convivono con il ricordo del padre morto, che immane e scatena nostalgia e rancori.


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