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Cronaca martedì 17 dicembre 2013 ore 13:51

Un ambulatorio contro la sclerodermia

I medici dell'ospedale Lotti hanno aperto una struttura per la diagnosi e la cura della patologia che colpisce circa una persona ogni mille



PONTEDERA — All'ospedale Lotti, nasce l'ambulatorio per la sclerodermia una malattia che colpisce circa 60mila persone, il reparto di medicina I, diretto da Roberto Andreini, nell’ambito della reumatologia ha dedicato a questa patologia uno specifico ambulatorio. I pazienti attualmente in cura sono circa 60 seguiti dal medico Roberto Cecchetti.

Si tratta di una malattia autoimmune che causa l'ispessimento della pelle arrivando, nei casi più gravi, a colpire anche i tessuti degli organi interni come: polmoni, cuore, reni, esofago e tratto gastrointestinale.

Il centro dispone di un ambulatorio dedicato a tale patologia, ove si eseguono esami capillaroscopici volti a scoprire se il fenomeno di Raynaud è indizio di una sclerodermia in fase iniziale; inoltre presso il day service terapeutico, i pazienti affetti da sclerodermia vengono trattati con adeguata terapia ciclica endovenosa a base di prostanoidi. “E’ nostra intenzione – afferma il Cecchetti, responsabile dell'ambulatorio - attivare nell’ambito della attività ambulatoriale di day service, un ambulatorio dedicato alla diagnosi precoce e alle medicazioni “avanzate” delle ulcere sclerodermiche”.

La malattia colpisce soprattutto donne in età fertile (nella maggioranza dei casi si tratta di giovani donne sotto i 35 anni) e la causa è ancora ignota. Il problema, all'inizio, si localizza alle mani e alle dita. In seguito, soprattutto nella forma diffusa, arriva ad estendersi anche in altre aree del corpo. I segni manifesti sono le ulcere alle articolazioni delle dita delle mani e ai polpastrelli. Anche le articolazioni risentono del processo ed il movimento si fa difficile ed impacciato. A carico della cute che ricopre le articolazioni possono verificarsi delle ulcerazioni che tendono ad infettarsi e che guariscono con difficoltà. Sono presenti debolezza muscolare, difficoltà a inghiottire e respiratorie, alterazione del rimo cardiaco.

Non si può fare prevenzione per questa patologia, il vero aiuto è quello di diagnosticare presto la patologia, riconoscendo, per esempio, il fenomeno di Raynaud (che consiste nella presenza di “mani bianche”, soprattutto nella stagione invernale), uno dei primi segni che si presenta sulle mani: vasospasmo eccessivo, riduzione del flusso del sangue nelle arteriole, cianosi, formicolio e dolore. È una patologia poco conosciuta e la sottovalutazione dei primi sintomi può essere fatale, mentre una diagnosi precoce può ritardare la disabilità e salvare delle vite. Ogni anno si contano 300 nuovi casi in Italia e, per tutti, la strada è in salita. I pazienti devono essere visitati da più specialisti e sottoporsi a diversi esami. 


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