Lavoro

Crisi, in calo anche il mercato ambulante

Abusivismo e aumento dei costi, il settore è a rischio. L’impegno di Confcommercio Provincia di Pisa – Se già è difficile mantenere alzate le saracinesche di negozi e grandi store, la situazione del commercio ambulante non passa periodi migliori. Sono infatti 81 le attività del settore che hanno dovuto chiudere a Pisa e provincia nella prima metà del 2013, registrando un calo superiore al 3 per cento. A rendere difficoltoso ed altalenante il sistema ci sono gli aumenti sulle tariffe del suolo pubblico, della nettezza urbana, ma anche una considerevole crescita dell’abusivismo, concorrente sleale dei tanti ambulanti regolari. “Di fronte a uno scenario di grande difficoltà economica – ha dichiarato Franco Palermo, presidente della Fiva Confcommercio Pisa - si rischia di dare il colpo di grazia ad attività che rappresentano un significativo bacino di occupati e che sostengono intere famiglie. A farla da padrona sui mercati è la merce usata o ad un euro, diffusa ormai ovunque, che non porta un soldo alla collettività e che sottrae ulteriori preziose risorse”. Per ovviare al problema ora Confcommercio ha deciso di scendere in campo e di introdurre provvedimenti seri e incisivi. “Siamo convinti che solo gli iscritti all'albo degli artigiani debbano essere autorizzati a partecipare ai mercatini e lavoreremo perché questa regola sia rispettata, – continua il rappresentante di categoria - in questo settore regna da anni una situazione di semi-anarchia, i controlli sono scarsi e chiunque si sente in diritto di fare il proprio comodo. Per questo, siamo noi venditori regolari i primi a invocare il rispetto delle regole da parte di tutti, senza eccezioni”.