Politica

I sindaci a Volterra per ripensare l’Unione dopo le fusioni

Nella prima giornata, i primi cittadini riuniti in “conclave” hanno discusso di ruolo, funzioni, servizi ed equilibri dell’Ente Valdera – Dopo Gorgonza, San Martino in Campo, Caserta e Spineto, anche Volterra assiste ad un conclave di politici. Stavolta non sono i ministri di un qualche Governo, ma i sindaci dei 14 Comuni che compongono l’Unione Valdera. Una dieta che nasce per capire come conciliare l’Unione Valdera con la imminenti fusioni dei comuni, a cominciare da quella di Peccioli, Palaia e Capannoli. Una parte dei sindaci, sarebbe emerso durante la prima giornata del ritiro, vede nell’Unione un soggetto che potrà avere una funzione strategica in vista della chiusura della province. Altri invece le riconoscono un ruolo fondamentale anche dopo che saranno avvenute fusioni. Durate la prima giornata si è parlato di come potenziarne le funzioni in materia di investimenti infrastrutturali e pianificazione dello sviluppo del territorio, per dare una gestione più armonica e funzionale alla crescita di tutta la Valdera. Certo che prima della conclusione della dieta sarà indispensabile affrontare anche tematiche come gli equilibri rappresentativi all’interno degli organi dell’ente, a cominciare dal diverso peso che potrebbero avere i Comuni dopo le fusioni. Non è un mistero che Palaia, Peccioli e Capannoli uniti conteranno circa 16mila abitati e quindi saranno una realtà fondamentale nelle politiche dell’Ente. Durante la prima giornata si è parlato anche di sviluppo del territorio in termini di servizi, a cominciare ad esempio dall’estensione della banda larga a tutta l’Unione, per iniziare a colmare il gap tecnologico accumulato dai territori più periferici. Da domani la discussione diventerà trasversale per arrivare a un dettagliato piano che tocchi i singoli temi e riscriva il futuro dell’Ente. Un futuro che dovrà per forza adattarsi alla mutevole e mutata geografia politica della Valdera. Ritiro spirituale, summit o conclave che sia, questi due giorni a Volterra sono sicuramente l’occasione per i sindaci di fare il punto della situazione sui risultati raggiunti, sugli obiettivi mancati e sulle nuove prospettive politiche. Per la seconda parte della dieta di Volterra insomma c’è da aspettarsi che qualcuno cerchi di rivendicare un primato territoriale e demografico sugli altri.