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Ius Soli: il Parlamento degli studenti recepisce le proposte della Valdera

Avviata una raccolta firme per il diritto di cittadinanza. Sul tema iniziative di sensibilizzazione nelle scuole Pontedera – Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali di fronte alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Si avvalgono dell’articolo 3 della Costituzione italiana i ragazzi della V commissione del Parlamento degli studenti, per parlare di immigrazione e di diritti umani. Tra gli argomenti trattati quest’anno dall'organo studentesco c’è anche lo Ius Soli, il riconoscimento della cittadinanza per i bambini figli di stranieri nati in Italia, affrontato con la consegna di una cittadinaza simbolica dal Comune di Pontedera prima e di recente anche dall’Unione dei Comuni della Valdera. “La Toscana è da sempre terra di immigrazione – dice Michele Fatticcioni, giovane parlamentare che frequenta l’Istituto Santoni di Pisa e che abita a Casciana Terme – non a caso un provvedimento come il riconoscimento della cittadinanza onoraria ai figli di stranieri arriva dalla Valdera. Questo è il simbolo di un mondo che si muove, che evolve, che riconosce l’uguaglianza e la dignità tra le persone”. Per l’estensione dello Ius Soli anche ad altre realtà territoriale, i giovani parlamentari hanno promosso un’attività di confronto e di sensibilizzazione che si è concretizzata in una raccolta firme negli istituti scolastici della Toscana. Le firme raccolte sono circa 700 e sono frutto di un’iniziativa nata sull’esempio della campagna di diritti L’Italia sono anch’io, promossa dalla Regione Toscana. “Girando tra le scuole – racconta Roberta Cellura, membro della V commissione e studentessa dell’Istituto XXV Aprile di Pontedera – ci siamo resi conto che purtroppo tra i giovani c’è ancora molto pregiudizio. Per assurdo siamo riusciti nel nostro intento di sensibilizzazione più con i ragazzi del biennio che con quelli di quarta e di quinta. Questo è un dato sicuramente allarmante, perché dimostra che sul tema c’è ancora tanta, troppa, ignoranza”. L’impegno della commissione resta comunque alto e mira ad andare oltre i banchi di scuola, nella speranza che la revisione della legge sul diritto di cittadinanza sia percepita come priorità anche dal Parlamento, questa volta quello della Repubblica italiana.