Politica

La nuova stagione della politica in Valdera

A Santa Maria a Monte Parrella con la ricetta "trasversale" inaugura una nuova linea amministrativa Santa Maria a Monte - Per Santa Maria a Monte con le elezioni amministrative della primavera 2013 si fa la storia. Per la prima volta dal dopoguerra, la tradizioni politica della sinistra, oggi diventata di centrosinistra, passata indenne in questo territorio dalle metamorfosi che hanno trasformato i comunisti in democratici, perde il suo primato. Il risultato è quello uscito dalle urne che porta Parrella a governare il Comune di Santa Maria a Monte con una coalizione eterogenea, che ha raccolto l'appoggio, i voti e i volti del centrodestra a cominciare dai nomi del Pdl, come Manuela Del Grande, che probabilmente sarà il vicesindaco della nuova amministrazione. Non solo a sostenere il neo sindaco c'erano anche i cattolici dell'Udc e i Socialisti. Una lista trasversale che non solo consacra Parrella a sindaco, ma la rende anche la donna e il personaggio politico che in questo territorio riesce a mettere insieme tante anime diverse. Una lista che parafrasando il sindaco uscente Turini ha il sapore di Ancien régime, ovvero che raccoglie gli uomini e le donne della vecchia politica, che comunque a quanto pare hanno ispirato all'elettorato più fiducia rispetto al candidato del Pd Antonio Torrini. Insomma il Pd, che con un pizzico di arroganza aveva accusato Parrella, appena candidata di cambiare casacca a seconda dell'opportunità politica, visto il suo passato, ora deve leccarsi le ferite e salvo sorprese, avrà cinque anni di tempo per capire cosa non ha funzionato. Per Parrella il solco di discontinuità che ha voluta imprimere fin dall'inizio della campagna elettorale con la politica del centrosinistra della giunta Turini, ha funzionato e anzi ha saputo anche raccogliere istanze ambientaliste e di destrutturazione politico-economica che hanno sottratto voti perfino all'astro grillino, che oggi si è trasformato almeno a Santa Maria a Monte in una cometa velocissima, scivolata dal quasi 30% del febbraio scorso, al magro 7% di oggi. All'elettorato però non è piaciuta neppure la scelta solo civica, tendenzialmente avulsa dalla politica di Cinzia Boggia, che si è fermata all'8,3%, e non è piaciuta neppure Rifondazione Comunista, il cui candidato Rita Lupo si è dovuta accontentare del 4%. Poi c'è il partito dell'astensione che continua a gonfiare, questa volta è arrivato al 40%, per fare cifra tonda. Qui in Valdera dove la tradizione di partito aveva sempre bene educato i suoi elettori alla partecipazione al volo ha un significato pesante. Ora come è naturale ciascuno degli sconfitti rivendica i voti degli elettori che sono rimasti a casa, ma è difficile capire con certezza matematica a chi appartenga il popolo dei non votanti, forse non appartiene a nessuno, né al Pd né ai Grillini, di sicuro però questi due partiti sono stati penalizzati dal non voto. Sulla reputazione del Pd, potrebbe aver pesato, non tanto la linea amministrativa di Turni nei 10 anni trascorsi al governo, quando l'incapacità degli uomini del centrosinistra, laddove governano, di dare risposte concrete ai problemi più urgenti, a cominciare dalla frana della via Francesca che la provincia del Presidente Pieroni non è riuscita a riapre per quasi tre mesi. Questo episodio potrebbe aver fatto gonfiare la squadra degli scontenti. Insomma le elezioni della primavera 2013 anche in Valdera hanno inaugurato una stagione dell'alternanza, che qui non è propriamente nella tradizione. Ora il testimone passa a Parrella e “compagni” che non ereditano una situazione fcile a cominciare proprio dall'annosa questione della via Francesca e dell'impianto per il biogas di San Donato.