Cronaca

Ottanta commercianti messi in ginocchio dalla frana

Questa la stima di Confcommercio che aggiunge:"Gli operatori si sentono abbandonati" SANTA MARIA A MONTE -“Da quando la strada è chiusa il mio giro d'affari è calato del 70%” grida infuriato il benzinaio Maurizio Cerone (prima foto).“Così non posso andare avanti o mi riaprono la strada o chiudo il distributore. Ci stanno prendendo in giro”. Una situazione inevitabile quella denunciata da Cerone, dove prima passavano migliaia di automobili ogni giorni adesso non ne passano quasi più, dopo che la via Francesca è stata chiusa per la prima frana lo scorso 26 febbraio. Alle sue parole fanno eco quelle di Massimiliano Dini (seconda foto), altro commerciante. “La mia agenzia di viaggi vive soprattutto sulle persone che si trovano a passare da Santa Maria a Monte e Montecalvoli, adesso che la strada è chiusa il nostro giro d'affari si è contratto tantissimo”. Poi aggiunge “Questa situazione arriva al termine di un periodo di crisi economica generalizzata”. Alla manifestazione per protestare contro la mancata riapertura della via Francesca c'erano anche gli esponenti di Confcommercio. Secondo Sandro Cini (terza foto), il responsabile della Valdera, le attività commerciali messe in ginocchio dalla chiusura della via Francesca sono circa 80. “I commercianti ora cominciano a sentirsi abbandonati dalle istituzioni” dice Cini. “E' evidente se si chiude una strada i corridoi commerciali si spostano. Non è pensabile aspettare un mese per riaprire un via provinciale, gli amministratori – continua il rappresentante dei commercianti - si devono prendere le loro responsabilità. Ora è indispensabile riaprire almeno il senso unico alternato. La situazione della via Francesca è ancora più grave, se si pensa che quel tratto di versante franoso tre anni fa erano stati fatti vasti lavori di messa in sicurezza”.