Politica

Referendum fusioni, Ferrucci invita a votare per il sì

Il segretario regionale Pd: “I progetti di comune unico miglioreranno i servizi e aumenteranno le risorse” Valdera – “L’esito positivo dei referendum per le fusioni può contribuire concretamente alla costruzione di un nuovo assetto delle istituzioni locali, che porterà a migliorare il sistema dei servizi, abbattere i costi della pubblica amministrazione, avere una maggiore efficienza nel rapporto tra cittadini e istituzioni”. Alla vigilia dei referendum consultivi per le nove ipotesi toscane di fusione, il segretario regionale Pd Ivan Ferrucci conferma così la sua posizione a sostegno dei progetti di Comune Unico. Il referendum di domenica 6 e lunedì 7 ottobre chiamerà al voto i circa 82.451 cittadini di 19 comuni toscani, cinque in Valdera: Capannoli-Palaia-Peccioli, Lari-Casciana Terme. Da sempre certo della bontà di tutti i progetti è sicuramente il segretario regionale dei Democratici, che è stato anche firmatario insieme al consigliere Pier Paolo Tognocchi della legge regionale che ha avviato il processo referendario per i tre Comuni dell’Alta Valdera: “La realizzazione delle fusioni – ha dichiarato Ferrucci – non snatura la storia e l’identità delle singole comunità e al tempo stesso apre nuove opportunità di sviluppo e di riorganizzazione a beneficio di tutti i cittadini. È bene ricordare – ha continuato il segretario – che i Comuni che si fondono possono contare su contributi regionali e finanziamenti dello Stato compresa l’esenzione dal patto di stabilità per i primi 3 anni. Per questo sono un convinto sostenitore delle fusioni e auspico che domenica e lunedì i cittadini vadano a votare e affermino il sì ai progetti di fusione”. E sottolinea: “L’idea delle fusioni in un’epoca in cui a fronte di scarse risorse è necessario ridurre la spesa pubblica mantenendo la qualità dei servizi, è un processo irreversibile, che spinga alla definizione di un progetto istituzionale regionale complessivo che riguardi tutte le 287 amministrazioni della Toscana, soprattutto quando le Province non ci saranno più”.