Lavoro

Regione, associazioni e studenti contro le aperture domenicali

Dopo la protesta avviata dalla Filcams Cgil, la Toscana si mobilita per fermare il decreto Salva Italia Regione - Dopo la protesta avviata dalla Filcams Cgil contro l'apertura domenicali dei negozi e dei centri commerciali sostenuta dal segretario regionale e provinciale della Filcams Cinzia Bernardini, un po’ tutta la Toscana si mobilita contro la liberalizzazione degli orari di negozi e centri commerciali. Le aperture libere e domenicali sono sancite dal decreto Salva Italia del governo Monti. A scendere in campo l’associazione ‘Domenica no grazie’’, associazioni di dipendenti della grande distribuzione e gruppi come Tilt, che riunisce studenti e precari, uniti dall’obiettivo di ripristinare una regolamentazione delle aperture, soprattutto festive. A loro avviso, la liberalizzazione ha aggravato pesantemente le condizioni dei lavoratori, 300.000 in Toscana, senza generare nuovi posti di lavoro né abbassare i prezzi. La Regione Toscana, che a suo tempo presentò inutilmente un ricorso alla corte costituzionale contro la liberalizzazione selvaggia, ha deciso di affiancare queste richieste, come annunciato dall’assessore regionale Cristina Scaletti. Un’altra proposta sostenuta da sindacati associazioni e Regione è quella di istituire una commissione toscana per il monitoraggio degli effetti prodotti dalla liberalizzazione. Un primo confronto pubblico fra associazioni e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi si terrà lunedì 17 giugno a Campi Bisenzio.