Cultura

Schinasi, Pontedera e la Piaggio

In mostra al Museo Piaggio fino al 12 ottobre le opere del pittore neofuturista dal 1957 ad oggi Pontedera – Inaugurata lo scorso 12 settembre, prosegue nelle sale del Museo Piaggio la mostra di Daniel Schinasi, il pittore nato ad Alessandria d’Egitto da famiglia sefardita livornese e precursore del Neofuturismo. Un legame, quello dell’artista con Pontedera e l’azienda della Vespa, di lungo tempo. “Prima, nel 1957 – ha dichiarato Schinasi – da impiegato ho conosciuto tramite la fabbrica il mondo del lavoro, la vera situazione dell’uomo nella catena di montaggio, primo aspetto della robotizzazione dell’essere umano e dell’ingiustizia sociale. Poi nel ’75 con una mostra alla Galleria Falorni, molte collaborazioni e lo stretto rapporto di simpatia e gratitudine con la Fondazione Piaggio che mi ha permesso di presentare nel 2011 il polittico “La famiglia del calzolaio ebreo dello shtetl” in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica”. Le opere esposte al Museo Piaggio appartengono proprio a questo periodo, dal 1957 fino ad oggi: i drammi del popolo ebraico, le calamità, grandi ritratti, temi biblici, il lavoro, lo sport. “Temi – ha detto Schinasi – che mi hanno permesso di fare una ricerca più approfondita di quella futurista. Neofuturismo significa appunto un nuovo futuro, fondato su un semplice concetto di ispirazione, per certi aspetti rinascimentale: non più la macchina, ma l’uomo al centro del mondo”. Prima l’essere umano quindi e poi i suoi prodotti, ma non un rigetto della tecnologia: “Tutto quello che può essere tecnologia a favore dell’uomo – ha detto il pittore – ben venga, a condizione che non elimini i rapporti umani, la sensibilità e le emozioni. Il Neofuturismo ha il compito di frenare, in senso buono, questa società frenetica che non ha il tempo di rallentare, riflettere, godere e meditare”.