Lavoro

Ambulanti, stop per un anno a multe e sospensione

Confesercenti: “Con le modifiche apportate, si dà più tempo a chi è in difficoltà per mettersi in pari e rateizzare”

“La sospensione delle sanzioni per dodici mesi crea le condizioni, in una fase di crisi, per dare la possibilità a chi temporaneamente non risulta regolare di continuare a lavorare per un periodo definito di tempo per mettersi in regola”. Così l’associazione nazionale venditori ambulanti di Confesercenti Pisa commenta la modifica alla legge sul commercio su aree pubbliche che blocca per un anno le sanzioni amministrative di sospensione o revoca delle licenze a carico degli ambulanti approvata nei giorni scorsi dal consiglio regionale della Toscana.

La norma interessa il documento unico di regolarità contributiva (Durc) che gli ambulanti erano obbligati a presentare fino ad oggi, per ottenere dal Comuni l'autorizzazione all'occupazione del suolo pubblico. La proposta di legge iniziale ipotizzava una moratoria di ventiquattro mesi, ma dopo l’intervento dell’Anva Confesercenti regionale e delle altre associazioni di categoria, sono stati apportati alcuni correttivi che hanno migliorato la proposta. “L’idea iniziale – ha commentato il presidente provinciale dell’Anva Roberto Luppichini – avrebbe messo sullo stesso piano chi paga regolarmente, chi è in difficoltà e gli abusivi”.

Secondo Confesercenti invece, con le modifiche apportate, la legge cambia nell’applicazione delle sanzioni, in quanto a fronte di un’accertata irregolarità non si procede più alla sanzione della sospensione immediata dell’attività, ma viene dato un periodo di dodici mesi in cui si possa sanare la posizione continuando l’attività.

“In questo modo – ha concluso Luppichini – si evita la generale disapplicazione della normativa per due anni, che avrebbe vanificato lo sforzo di chi ha regolarmente pagato in questi anni o sopportato rateizzazioni importanti per mettersi in regola in questi anni. Allo stesso tempo la nuova formulazione offre a chi è in momentanea difficoltà di non vedersi sospesa l’attività, ma di continuare a lavorare per poter mettersi in pari. La norma pertanto rimane. La regolarità continua ad essere controllata dai Comuni. Si da più tempo a chi è in difficoltà per mettersi in pari e rateizzare”.