Lavoro

​Ammortizzatori sociali, Fiom dice di no

Sugli 80 prepensionamenti il sindacato passa la palla a Piaggio e chiede anche reinternalizzazione del lavoro e valorizzazione dell’indotto

Uno sciopero di Fiom davanti alla Piaggio

Dopo la notizia dell’ipotesi degli 80 prepensionamenti in Piaggio, la Fiom Cgil Pisa, a alcuni giorni di distanza, nega il fatto e ribadisce che se gli ammortizzatori sociali ci saranno, li dovrà chiedere l’azienda. Nessuna reazione, invece, sembra giungere da Fim, Uilm né da Piaggio, mentre la Fiom chiede ai vertici aziendali anche la reinternalizzazione di alcuni lavori e la valorizzazione dell’indotto locale.

“Nei giorni scorsi abbiamo letto su qualche news (QuiNewsValdera ndr) e qualche quotidiano che le segreterie sindacali avrebbero proposto alla Piaggio di ricorrere alla mobilità per 80 lavoratori – scrive Fiom in una nota stampa – Per quanto ci riguarda vorremmo sollecitare l'azienda non all'utilizzo di un ammortizzatore sociale rispetto ad un altro, ma soprattutto ad una reinternalizzazione di alcune lavorazioni, nonché ad un rinnovato e concreto interessamento verso l'indotto locale”.

E aggiunge: “Ci spiace soprattutto che una simile notizia sia stata divulgata all'indomani di un incontro richiesto da Fim, Fiom e Uilm con la giunta dell'Unione Valdera per discutere delle problematiche generali del settore metalmeccanico e in particolare dell’indotto Piaggio. In tale incontro – dicono dalla Fiom – si è parlato anche di Piaggio, ma solo e soltanto per ribadire che le istituzioni devono chiedere conto all’azienda della dichiarata disponibilità rispetto ad una rinnovata valorizzazione dell'indotto locale che, ad oggi, purtroppo, appare solo virtuale”.