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​La mia quarantena in camper nella Spagna del sud

Alberto ha 30 anni e da un po' di tempo gira il mondo, partendo dall'alta Valdera. Si è ritrovato bloccato in Andalusia, in un parco naturale

Alberto Ninci

Alberto Ninci ha 30 anni, è nato e cresciuto in alta Valdera, a Fabbrica di Peccioli. Da qualche anno ha iniziato a girare il mondo con il suo camper e il Coronavirus l'ha sorpreso nel sud della Spagna, dove si trovava da febbraio.

“Sono partito dall’Italia per un viaggio tranquillo, da solo. Unico obiettivo: fare surf. Fino a pochi giorni fa ero in un parco naturale in Andalusia. Avevamo i camper posteggiati in spiaggia, a Bolonia, Playa de Bolonia, vicino a Tarifa. Estremo sud della Spagna, davanti al Marocco. Riuscivo a vederlo molto bene. Eravamo una decina di persone, ognuno con il suo furgone”.

Giornate tranquille in riva al mare, nella solitudine più completa: “Qualcosa da fare si trova sempre, qualcosa da riparare, la carrozzeria che si ossida in qualche punto, cose semplici, scartavetrare parti usurate del furgone, poi  antiossidante e dopo si vernicia. Oppure piove e l'acqua entra da qualche parte, quindi mettiamo il silicone. A volte ci sono problemi al motore. Tra di noi ci sono un meccanico, quello che sa fare riparazioni, l'elettricista. Riusciamo ad aiutarci”.

E per fare la spesa? "Siamo andati in un negozio di alimentari di paese, cinque minuti a piedi, un piccolo borgo di 500 abitanti. Abbiamo dormito sempre sulla spiaggia. Quando sei in viaggio con il furgone e vuoi stare sul mare alla fine dormi sempre in spiaggia. E' anche il posto più bello per svegliarsi”.

La Spagna ha sorpassato l'Italia in quanto a numero di contagiati totali. Sono le due nazioni europee al momento più colpite: “Quando sono arrivato qua si era appena iniziato a parlare di Coronavirus. Sinceramente l’avevo preso un po’ sottogamba, penso come molti. Se avessi saputo che sarebbe finita così forse non sarei partito. Sono in viaggio da 2 mesi. Prima ero stato via per 13 mesi, sempre da solo sul furgone, fra Spagna, Portogallo e Canarie. Viaggi bellissimi”.

Seppur con qualche settimana di ritardo anche la Spagna ha deciso per la serrata e pian piano sono stati chiusi tutti i comparti, a eccezione di quelli essenziali: “So che a Tarifa (il Comune più a sud dell'Europa continentale, ndr) le misure restrittive erano già in vigore da qualche giorno, ma noi eravamo in una minuscola oasi, dieci persone isolate. La Guardia civil è passata varie volte: ci diceva che potevamo restare lì, evitando gli assembramenti. Fino a pochi giorni fa...”.

Fino a quando la quarantena sulla spiaggia è finita: “Gli agenti sono venuti e hanno detto 'qui non si può stare, è un parco naturale' e ci hanno detto di sgomberare. Ho trovato alloggio a casa di un’amica, sempre in Andalusia. Tra qualche settimana, quando riapriranno i porti, forse, ritornerò a casa, in Toscana”. 

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