Lavoro

Arriva Colaninno, in duecento "assediano" il museo Piaggio

Gli operai Piaggio hanno contestato il presidente e Ad con bandiere Fiom e cori, ma lui non si è fatto vedere, asserragliato all'interno del museo Piaggio

Sono le 10. In viale Piaggio scatta il blocco del traffico con tanto di poliziotti e agenti dell'Unione a sbarrare il passo alle automobili. 

Dall'incrocio con via Roma si sentono e si vedono i sindacalisti della Fiom, quelli del consiglio di fabbrica, con i lavoratori in sciopero davanti al museo Piaggio. Dentro c'è Roberto Colaninno l'Ad e presidente del gruppo, che è arrivato a Pontedera nella prima mattina per l'incontro semestrale con i dirigenti. 

Gli operai protestano e vogliono entrare nel museo di proprietà del Comune. Cercano il faccia a faccia con il vertice della Piaggio per chiedergli il premio di produzione 2013 e 2014, per dirgli che l'accordo per la fermata produttiva dal 4 al 22 agosto utilizzando le ferie non va bene e che i part time verticali, i lavoratori stagionali, devono essere stabilizzati. 

Soprattutto però ora a farli infuriare è quell'accordo sulle vacanze, firmato da Fim, Uim e Ugl che mette le ferie e i permessi del lavoratore a disposizione dell'azienda per fare le fermate produttive visto che la cassaintegrazione, essendo Piaggio in regime di solidarietà, non può essere attivata. 

Erano oltre 250 a protestare. La polizia e i carabinieri però non li hanno fatti entrare. Alle 11 finisce tutto, si arrotolano striscioni e bandiere e tutti tornano in fabbrica. A fine turno potrebbe scattare un nuovo stop del lavoro. Alla fine, gli operai, Colaninno non l'hanno incontrato.