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​Asilo nido, Il Tar accoglie la sospensiva

I giudici hanno accordato l’istanza presentata dai genitori dei bambini fuori comune, ma hanno anche già fissato la data dell’udienza

L'asilo nido Staccia Buratta

È arrivata nella tarda serata di ieri, giovedì 12 marzo, la sentenza del Tar di Firenze sulla questione dell’asilo nido Staccia Buratta. I giudici hanno accolto l’istanza di sospensiva presentata dai genitori dei bambini residenti fuori comune contro la delibera della giunta che ha aumentato le tariffe a metà anno educativo.

Il Tar però, ha anche già fissato la data dell’udienza in cui discuterà il merito della questione, che sarà il prossimo 10 giugno.

Un esito per il quale i genitori si sono detti “moderatamente soddisfatti”.

“Attendiamo serenamente e con fiducia l’udienza sul ricorso – hanno scritto in una nota stampa i ricorrenti -. Come più volte abbiamo ribadito, è nostra intenzione unicamente far valere un principio di diritto che è quello indicato nell’articolo 30 dell’Unione e che, per ragioni incomprensibili, la giunta comunale rinnega anche se parte in causa al momento delle stesura dello stesso”.

Il Comune di Peccioli, d'altra parte, in un'altra nota stampa dice di apprezzare la prudenza utilizzata dai giudici del Tar. "Sotto questo aspetto - aggiungono - condividiamo con i nostri ricorrenti l’espressione da loro utilizzata moderatamente soddisfatti".

Oltre ad un commento sull'esito della sentenza poi, nella loro nota i genitori chiedono al sindaco Renzo Macelloni di evitare "i soliti sproloqui".

"Faccio presente - ha commentato il primo cittadino - che quelli che loro chiamano così, sono interventi del sindaco di Peccioli che parla in nome e per conto dell’amministrazione comunale. Quindi le valutazioni fatte precedentemente sul senso politico del ricorso e su quello tecnico sono tutte valide a prescindere da quello che comunque sarà l’esito della sentenza: dall’assurdità della richiesta dell’abolizione dell’Isee che metterebbe ben nove genitori ricorrenti nelle condizioni di pagare di più con ripercussioni in tutti gli asili dell’Unione, così come sotto giudizio c’è l’articolo del regolamento dell’Unione a cui la nostra deliberazione si richiama. Se si viene a cercare notorietà facendo attacchi politici - ha infine concluso Macelloni - gli stimati professionisti non si possono poi lamentare delle polemiche".