Cronaca

Baby calciatore, respinto ricorso per la pallonata

Il ragazzo colpì l'arbitro dopo una carambola, confermati sei mesi di squalifica. Ma la società non ci sta, lo difendono anche gli avversari

Respinto il ricorso presentato dal Ponsacco Calcio per il caso di un giovane calciatore dei Giovanissimi Provinciali squalificato per sei mesi per aver colpito l'arbitro con una pallonata durante una partita a dicembre scorso.

La vicenda destò subito un po' di scalpore per l'entità della squalifica in relazione soprattutto alla giovane età del giocatore, appena 15enne. La Corte d'appello territoriale però non è stata del solito avviso e nell'ultimo bollettino ufficiale della Figc provinciale ha dichiarato il respingimento del reclamo, sostenendo l'inammissibilità delle prove portate dalla società, alcune foto e una lista di testimoni.

Il Ponsacco sostiene l'involontarietà del gesto del baby calciatore, mentre la Corte si affida al rapporto arbitrale in cui sarebbe scritto che a fine gara il giovane assieme all'allenatore sarebbero andati dal direttore di gara per scusarsi, confermando così di essere l'autore della pallonata.

Sempre nel bollettino, la Corte ha poi ammesso la non violenza del gesto, ma ciò, secondo i giudici sportivi di secondo grado, non toglierebbe che "l'aver calciato il pallone nella direzione dell'arbitro è sanzionabile a livello di dolo eventuale, avendo il calciatore accettato il rischio che il pallone potesse colpire proprio l'arbitro".

Decisione che certo non è stata ben accolta dalla società sportiva che, sul profilo Facebook ha preannunciato possibili contromosse per dimostrare l'innocenza del giovane giocatore.