Un incidente stradale sul quale non aveva alcuna responsabilità: alla guida della vettura, nello scontro che si è verificato sulla bientinese, all'una di notte fra fra sabato e domenica, c'era un amico. Eppure l'intervento dei militari, giunti sul luogo per i normali accertamenti, ha fatto scattare qualcosa nella testa dell'uomo, un 43enne italiano di Buti che ha cominciato a inveire contro i carabinieri con offese e ingiurie.
I militari, secondo quanto riferito, hanno cercato di non prestare il fianco alle provocazioni, ma questo non è servito a frenare l'aggressione, presto sfociata in calci e pugni, uno scontro fisico in piena regola.
I militari non sono riusciti ad appurare se l'uomo fosse sotto l'effetto di stupefacenti o se la violenza sia scaturita da una lucida follia. Di certo ci sono le conseguenze della rissa, per i carabinieri piuttosto pensanti: il primo ha riportato una frattura alla mano destra, l'altro dieci giorni di prognosi, vari traumi ed escoriazioni.
L'uomo si trovava come passeggero a bordo dell'auto che ha urtato quella dove si trovava anche un bambino. L'aggressore è stato arrestato e processato questa mattina per direttissima.