Attualità

I Bimbi di BiBu vogliono arrivare alle medie

L'associazione, dopo il campo invernale per i più piccoli, guarda al futuro per coinvolgere anche gli altri studenti dell'istituto comprensivo

La presentazione delle attività dell'associazione

Attività laboratoriali, servizi educativi e occasioni di gioco. Anche durante le festività natalizie, è stata questa la strada seguita dall'associazione I Bimbi di BiBu, che ha coinvolto più di 50 bambini e bambine tra la scuola dell'infanzia e primaria.

"Siamo molto contenti dei risultati raggiunti - ha commentato Marco Moriconi, presidente dell’associazione - ringraziamo il Comune, l’istituto Iqbal Masih e Pascale Degl’Innocenti, che ha ideato questo servizio. Il 2023 sarà per noi un anno importante, ricco di sfide stimolanti: vogliamo puntare su bambine e bambini della scuola secondaria, dove si verificano più casi di abbandono scolastico".

Col servizio offerto ai più piccoli, inoltre, l'associazione ha anche coinvolto giovani neolaureate in Scienze della formazione, per dare loro l'opportunità di formarsi, fare pratica, fare corsi di aggiornamento e incrementare il proprio curriculum.

“Ho visto bambini e bambine sereni, impegnati in attività creative e divertenti, in un ambiente caldo, ampio e luminoso - ha detto Alessia Vincenti, assessora alla Cultura - quella del campo invernale è un'iniziativa che ha intercettato un'esigenza di molte famiglie, costrette durante le vacanze natalizie ad affidare i figli ai nonni o a babysitter e che ha saputo rispondervi con un’ organizzazione efficace. È un esempio di collaborazione sinergica tra amministrazione, scuola e associazioni".

"Questa iniziativa crea un’alleanza educativa che, nel contesto delle relazioni tra scuola e territorio, avvia una riflessione per una prospettiva progettuale che mette bambini e ragazzi al centro delle politiche educative - ha concluso Maria Rita Agata Ansaldi, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo bientinese - la sfida è costruire un modello di scuola che opera in sinergia con il territorio in favore di un modello educativo più aperto e collaborativo, dove la stessa comunità diviene educante".