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Il Bosco di Tanali al centro di un ricorso al Tar

I proprietari del terreno hanno ingaggiato una guerra legale con il Comune per l'occupazione. Il sindaco Guidi: "L'area non vale quanto chiedono"

Uno scorcio del Bosco di Tanali

E' in atto un procedimento legale con ricorso al Tar sul Bosco di Tanali. La famiglia proprietaria dell'area chiede l’accertamento della illegittimità dell’occupazione, da parte del Comune, del terreno in cui è stata realizzata l’area protetta chiamata Oasi di Tanali.

Il Bosco di Tanali è stata la prima area naturale protetta di interesse locale istituita dalla Regione Toscana ed è stata definita zona umida di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar. L'ente gestore è il Comune di Bientina con l'ausilio di un comitato di gestione.

I proprietari chiedono la restituzione del bene insieme agli interessi dei danni per la presunta occupazione illegittima oppure l'acquisizione del terreno a un milione e 992mila 500 euro.

La diatriba va avanti dal 1995. Per i proprietari, pare che ad oggi non risulti che sia mai stato adottato un decreto di esproprio della proprietà e il Comune avrebbe illegittimamente occupato l'area dal 2000. Da qui il ricorso al Tar.

Decisa, dall'altra parte, la posizione del sindaco Corrado Guidi che, su nostro invito a intervenire sull'argomento, ha dichiarato: "Noi abbiamo fatto fare una controperizia e il terreno vale 20 volte meno, circa 100mila euro. Il Bosco di Tanali è un'oasi e non cambierà mai destinazione né potrà avere sbocchi commerciali perché, per esempio, il legno prodotto da quegli alberi non si può tagliare e quindi nemmeno vendere".