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Il padule diventa sito internazionale

La Convenzione di Ramsar sulle zone umide ha riconosciuto l'area bientinese come parte del patrimonio globale per la tutela della biodiversità

Il padule di Bientina

Tra le zone umide di importanza internazionale, secondo la convenzione mondiale stipulata nel 1971 in ambito Unesco, c'è anche la zona del padule di Bientina.

Il riconoscimento, arrivato insieme a quelle del padule Orti-Bottagone di Piombino e del lago di Sibolla, è stato formalizzato nel corso della Cop15 della Convenzione di Ramsar, che si è svolta in Zimbambwe. "Un risultato prestigioso - ha commentato Monia Monni, assessora regionale all'Ambiente - che dà valore a un impegno lungo, condiviso, e profondamente radicato nel nostro territorio per la tutela della biodiversità".

"È una notizia che ci riempie di orgoglio - ha aggiunto - perché conferma la straordinaria rilevanza ecologica di questi tre scrigni di biodiversità, ma soprattutto perché premia un modello di lavoro collettivo che ha visto fianco, a fianco Regione, Comuni, Ministero, associazioni ambientaliste, enti gestori, volontari e comunità locali. Questo è l’ambiente che ci piace: partecipato, condiviso, con lo sguardo rivolto al futuro".

"In un’epoca segnata dalla crisi climatica, dalle emergenze idriche e dalla perdita di biodiversità, difendere e valorizzare le nostre zone umide significa anche difendere le persone, la qualità della vita, e un’idea di sviluppo davvero sostenibile - ha concluso - quando arriveranno i certificati ufficiali saremo in ognuna di queste aree per consegnarli a chi le custodisce ogni giorno, sul campo. Sarà un modo per dire grazie, ma anche per ribadire che la transizione ecologica che vogliamo è concreta, popolare e costruita insieme a chi abita e ama questi territori".