Attualità

L'emergenza coronavirus non ferma il matrimonio

Cerimonia in Comune con pochissime persone e tutte le misure di sicurezza necessarie. Il sindaco Carmassi invita a guardare al futuro, come gli sposi

Giorno speciale oggi a Bientina dove è in programma, in Comune, la celebrazione di un matrimonio. Lo ha annunciato ieri il sindaco Dario Carmassi, che ha voluto rendere pubblica la notizia al fine di infondere speranza in questi duri giorni di emergenza coronavirus.

"Come da disposizioni nazionali, saremo pochissimi - ha scritto il primo cittadino -: gli sposi, i testimoni, il celebrante. Tutti a distanza. Tutti con le mascherine. Predisporrò 5 penne, una per ciascuno, cosi da non dovercele scambiare. Non bacerò gli sposi, non ci daremo la mano, non faremo una foto sorridendo abbracciati. Ma non importa. Non sono queste le cose essenziali".

"Naturalmente ci vestiremo con cura, eleganti - ha aggiunto Carmassi -. Avremo tutto il tempo necessario (perché il virus, mentre invadeva lo spazio, ha lasciato che il tempo si dilatasse). Ad un certo punto firmeremo gli atti. Quindi il bacio, le lacrime e qualche impagabile momento di altrove: un sabato normale, un amore, un progetto, una gioia per gli affetti, l'intimità - pur in un luogo sconosciuto. In quel momento, anche se la felicità si racconta male (e si consuma, ma nessuno se ne accorge), ci sarà felicità. E preoccupazione, certo. Ed entusiasmo e malinconia, speranza, fatica, energia. E altro che non so dire e che rimarrà impigliato nel pudore. Poche persone, ma un tale concentrato di emozioni. Comprese, per ultime, le mie".

"E c'è una ragione per cui ho scritto di questo momento così privato - ha spiegato il sindaco -, sperando di non aver infastidito nessuno. Cioè che tutti quanti dobbiamo fare come loro, come gli sposi: progettare un futuro nuovo insieme, con la necessaria lucidità, con l'entusiasmo della speranza, con lo slancio della fantasia. E, forse, con un pizzico di follia, come nell'amore".