Cronaca

Bloccata la banda da venti furti in due mesi

I ladri hanno colpito in tutta la provincia di Pisa tra dicembre e gennaio. Ritrovate dai carabinieri tre pistole e trentamila euro

Più di venti furti in due mesi, uno ogni tre giorni. I carabinieri di Pontedera hanno fermato l'attività di una banda di ladri composta da sei persone, tutte di origine albanese e di età compresa tra 25 e 35 anni, che nel periodo tra dicembre 2014 e gennaio 2015 ha colpito in varie parti della Valdera e della provincia di Pisa tra cui Cenaia, Fauglia, Lari, San Giuliano Terme e Asciano.

Tre di loro sono stati arrestati, B.E. 29 anni, C.E. 30 e J.G. 27 e si trovano nei carceri di Civitavecchia, Firenze e Pisa, mentre gli altri tre sono ancora in libertà. I militari hanno recuperato tre pistole, una somma di circa 30mila euro, più argenteria varia e altra oggettistica rubata.

La tecnica dei ladri – La base della banda era nella zona del Cuoio, nella piccola frazione di Stibbio, circa trecento abitanti. I ladri agivano così: nascondevano gli oggetti per fare i furti, come smerigliatrici e piede di porco, in posti diversi ma tutti nei campi vicini poche centinaia di metri dall'abitazione. I sei malviventi (quattro principali e due che hanno collaborato marginalmente) agivano sempre a bordo di auto rubate, sei vetture usate per più di venti colpi nelle case.

I passi falsi e l'arresto – I carabinieri, in seguito a varie attività tecniche, tra cui l'uso di un drone e di unità cinofile, hanno individuato alcuni sospetti e hanno iniziato a pedinarli. L'arresto di tre componenti è avvenuto a febbraio in diverse circostanze. L'episodio che ha tramutato i pedinamenti in arresto è stato questo: alcuni dei sospettati avevano fatto inversione a pochi metri da un posto di blocco senza peraltro, in quell'occasione, essere a bordo di un'auto rubata. E' stata una sorta di mezza confessione. A quel punto i carabinieri erano certi della colpevolezza della banda e nel giro di pochi giorni sono scattate le manette.

Adesso B.E., C.E., J.G. si trovano nei carceri di Civitavecchia, Firenze e Pisa con varie accuse tra cui furto aggravato in concorso e detenzione illegale di armi, mentre per gli altri tre componenti il Gip non ha disposto misure restrittive.

La tentata fuga – Uno dei tre componenti è rinchiuso nel carcere di Civitavecchia perché è stato arrestato a Fiumicino mentre tentava di imbarcarsi sul volo diretto a Tirana.