Attualità

Biancoforno, è scontro tra Cgil e Cisl

Scambio di accuse tra i due sindacati: la Cisl rimprovera la sterilità dell'agitazione, mentre la Cgil rivendica i propri risultati

La Biancoforno di Fornacette

Quattordici anni di fallimenti della Cgil. Così, lapidariamente, si sono espresse Fai Cisl e Felsa Cisl, che hanno attaccato il sindacato "rosso" sulla lunga querelle della Biancoforno, il biscottificio di Fornacette. Le due organizzazioni della Cisl, infatti, hanno rivendicato di aver riaperto il dialogo, nonostante il "fallimento lungo quattordici anni" rinfacciato alla Cgil.

"Mentre altri alzano la voce e alimentano il conflitto, la Cisl sceglie la via del confronto, per dare ai lavoratori ciò che meritano - hanno scritto dal sindacato - risultati veri, non promesse e propaganda. Per riaprire il confronto serve sospendere lo stato di agitazione".

E il primo passo, hanno annunciato dalla Cisl, è stato fatto: a seguito di un incontro con il sindaco Cristiano Alderigi è stato proposto di istituire un tavolo stabile tra proprietà, Cisl e Cgil e amministrazione comunale. "Non si può andare a un colloquio di pace con il mitra in mano - hanno aggiunto - la sterile agitazione permanente della Cgil serve solo a mantenere alta la tensione, non a tutelare i lavoratori".

Una presa di posizione che, ça va sans dire, non è piaciuta alla Cgil. "Non comprendiamo le ragioni di queste continue fughe in avanti, che rischiano soltanto di indebolire il fronte dei lavoratori e di favorire chi, in azienda, continua a negare diritti e tutele fondamentali - hanno scritto in una nota - è bene ricordare che la violazione delle norme contrattuali a danno dei lavoratori è riconosciuta da tutte le organizzazioni sindacali, compresa la stessa Cisl, durante le assemblee svolte congiuntamente ai lavoratori. Proprio per questo stupisce ancor di più questo atteggiamento".

Dopo aver affermato di aver già incontrato il sindaco Alderigi, la Cgil ha voluto poi precisare alcune questioni. "Il reintegro della nostra delegata non è frutto di concessioni, ma della semplice verità dei fatti: era stata ingiustamente sospesa e il suo ritorno al lavoro è la conseguenza naturale di un torto che andava riparato - hanno specificato - inoltre, non ci risulta alcun accordo sugli orari o sui buoni: l'unico tentativo in tal senso è quello della Fai-Cisl, che aveva firmato un testo poi ritirato".

"La Cgil può rivendicare risultati concreti: oggi i lavoratori possono lasciare il posto di lavoro al termine del proprio orario senza dover chiedere l'autorizzazione al capo e i permessi dei lavoratori non vengono più utilizzati in modo unilaterale dalla proprietà - hanno concluso - prima del nostro intervento l'azienda senza garantire alcun preavviso ai lavoratori, riduceva l'orario giornaliero di lavoro sottraendo i permessi dei lavoratori ed estendeva l'orario giornaliero utilizzando meccanismi non condivisi. Grandi passi avanti, ottenuti con le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno deciso di seguirci, non con le dichiarazioni ai giornali".