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Banca di Pisa e Fornacette, il bilancio è ok

Le masse amministrate sono salite a 1.619 milioni. Costi operativi in calo. Il risultato economico è superiore a 1milione di euro

La sede centrale della Banca di Pisa e Fornacette

Una proposta di bilancio positiva quella che la Banca di Pisa e Fornacette presenterà per l’approvazione all’assemblea dei soci sabato 20 maggio.

“Nonostante le difficoltà economiche del territorio, e un contesto nazionale ancora più complesso che ha interessato l’intero sistema bancario, i risultati raggiunti dalla nostra Banca sono di assoluto rilievo – precisa il presidente Carlo Paoli – Abbiamo operato prestando la massima cura alla qualità dell’attivo con l’obiettivo prioritario di rafforzare la struttura patrimoniale perché questo è il presupposto essenziale per conseguire una maggiore solidità e sostenere la redditività futura".

"Questo impegno tuttavia non ha mai fatto venir meno la nostra attenzione nei confronti dei nostri soci e clienti con prodotti e servizi orientati alla soddisfazione non solo delle esigenze dei singoli soggetti, ma pure a quelle più generali delle realtà locali dove operiamo.”

Le masse amministrate, informa la banca, sono salite a 1.619 milioni, per effetto di un sensibile incremento della raccolta indiretta, mentre gli impieghi si sono attestati a 1.193 milioni, al netto della crescita dei fondi di rettifica.

Il tasso di copertura delle sofferenze è salito al 52,1 per cento rispetto al 43,1 per cento dell’anno precedente e quello complessivo delle attività “deteriorate” è migliorato di 6,7 punti percentuali passando dal 32,3 per cento al 39 per cento, in virtù di valutazioni prudenziali che hanno consentito di conseguire un rilevante miglioramento di questi valori e di raggiungere la media dei principali gruppi bancari italiani.

Positivo rimane il margine di intermediazione dell’istituto che si attesta a 51,1 milioni di euro, grazie anche alle commissioni nette derivanti dalle attività di servizio e ai buoni risultati ottenuti dall’attività svolta sul portafoglio titoli.

I costi operativi, in calo rispetto al 2015, passano a 29 milioni di euro a fine 2016, ma il cost-income, pari al 56,8 per cento, rimane attestato su valori considerevoli. I fondi propri dell’istituto, dopo l’approvazione del Bilancio, supera i 150 milioni di euro, con un capitale libero - a livello di primo pilastro - superiore ai 30 milioni. Il CET1 sale al 12,52 per cento, rispetto al 12,34 per cento dell’anno precedente, mentre TCR sale al 14,08 per cento, in confronto al 13,63 per cento del 2015. 

Il risultato economico è risultato superiore a 1 milione di euro e la banca lo giudica in sintesi un percorso virtuoso che partendo da una confermata situazione di redditività, ha perseguito il rafforzamento dell’integrità patrimoniale nell’ottica della massima tutela dei nostri soci e clienti.

“Si tratta di un risultato estremamente positivo - commenta il direttore generale Mauro Benigni - che certifica una sana e prudente gestione. La Banca è solida e redditizia. Solida perché gli indici patrimoniali si attestano su livelli apprezzabili nel pieno rispetto dei parametri di vigilanza. Redditizia perché da un lato, nonostante le molte rettifiche sul credito concesso riconducibili alla pesante crisi economica, il bilancio chiude in utile dall’altro per la consapevolezza che stiamo operando per consolidare e migliorare questi risultati.”