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La memoria del partigiano Corsi, 80 anni dopo

Il Comune ha celebrato il ricordo di Vasco Corsi, calcinaiolo emigrato in Francia per trovare lavoro e che divenne una figura della Resistenza

Vasco Corsi in una foto d'epoca

Ottant'anni fa, nel 1944, il partigiano Vasco Corsi, calcinaiolo, venne ucciso a Rochepaule, in Francia, quando era a capo di una formazione partigiana con il nome di battaglia di comandante Pierrot. Uno delle tre figure partigiane, insieme ad Ateo Garemi e Nevilio Casarosa, la cui memoria continua a resistere.

Nato nel 1913 a Calcinaia da una famiglia di modeste condizioni, come molti calcinaioli emigrò in Francia a poco più di vent'anni per trovare un lavoro dignitoso e poter sopravvivere. Ad Arles, in Provenza, dove ancor oggi risiedono e lavorano i discendenti di numerosi italiani, Corsi iniziò a partecipare all'attività sindacale prendendo parte alle lotte antifasciste del popolo francese e, successivamente, alle battaglie politiche del Fronte Popolare. Aderì così al Partito Comunista Francese.

A seguito dell'occupazione nazista nel 1940, Corsi prese parte alla Resistenza di cui divenne presto un dirigente nella zona di Arles, venendo arrestato e torturato dalla polizia del Governo collaborazionista di Vichy. Alla fine, nel 1943, riuscì a evadere anche grazie all'aiuto dei partigiani. Finché, appunto nel 1944, cadde in battaglia nella sua patria adottiva.

Il Governo francese ha tributato il proprio riconoscimento a Vasco Corsi con l'alta onorificenza della Croce di Guerra, mentre due strade portano il suo nome: una ad Arles e l'altra a Calcinaia. Alla memoria di Corsi, circa trent'anni fa, è stata intitolata anche la scuola primaria di primo grado di Calcinaia.