Attualità

Nastro rosa, riabilitazione e scherma per le donne

Ecco il progetto del Circolo Scherma Arno che coinvolge l'ospedale "Lotti": recupero psicofisico attraverso la scherma dopo l'operazione al seno

La presentazione del progetto "Nastro Rosa"

Un progetto per portare le donne operate di tumore al seno in pedana al fine di aiutarle nella fase riabilitativa: è questo "Nastro Rosa", l’iniziativa a cui ha preso parte il Circolo Scherma Arno grazie anche al bando promosso da Sport e Salute al quale ha partecipato con successo la Federazione Italiana Scherma.

Il progetto, che prenderà concretamente il via nelle prossime settimane, coinvolgerà anche l'ospedale "Lotti" di Pontedera. "È un grande piacere presentare qui a Calcinaia il progetto Nastro Rosa - ha esordito il presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi - esso nasce da esperienze internazionali portate in Italia e sviluppate dalla maestra Cinzia Sacchetti, che ha sperimentato l’importanza della scherma terapeutica per donne operate di tumore al seno".

"La nostra Federazione è costantemente impegnata per la diffusione della scherma non soltanto sotto l’aspetto agonistico - ha aggiunto - e questa progettualità è tra le più significative e gratificanti".

Un momento della presenazione

Presente al lancio del progetto anche il vicepresidente federale Vincenzo De Bartolomeo. "Lo sport non è solo agonismo ma è anche valori, come quelli che sono qui in gioco con questo progetto - ha detto - Nastro Rosa è un vanto per la nostra attività e chiedo ai medici di relazionare sull’esito del progetto, per avere un riscontro su quanto sia importante il nostro sport per favorire il percorso riabilitativo delle donne che hanno subito un intervento al seno".

"Sono felicissimo d’intensificare la collaborazione con il Circolo Scherma Arno e la Federazione - ha commentato il sindaco Cristiano Alderigi - perché iniziative così importanti fanno bene al territorio e sono frutto di un lavoro di squadra tra tutte le componenti coinvolte".

Fondamentale, in tutto questo, sarà anche la collaborazione con il personale sanitario del "Lotti" di Pontedera. "Abbiamo accettato con entusiasmo questa sfida - ha dichiarato il direttore degli ospedali di Pontedera e Volterra, Luca Nardi - le associazioni che gravitano intorno all’ospedale sono per noi un valore aggiunto e danno, in questo caso, la possibilità a chi è affetto da patologie di superare parte delle problematiche legate alla patologia e questo progetto va sicuramente in questa direzione".

Un momento della presentazione

"Da ex schermitrice - ha concluso Laura Roveda, direttrice del Centro di Senologia di Pontedera e Volterra - sono stata subito convinta della validità dell’iniziativa dal punto di vista del recupero fisico e psicofisico delle donne che affrontano questo tipo di patologie. Mi auguro che da questa esperienza possano scaturire delle pubblicazioni scientifiche: se ci saranno dei risultati, come credo, meritano di essere conosciuti".